I DODICI PILASTRI
Per misurare la competitività complessiva di un Paese vengono analizzati dodici aspetti, detti “pilastri”: istituzioni, infrastrutture, ambiente macroeconomico, salute e istruzione primaria, istruzione secondaria e formazione professionale, efficienza del mercato dei beni di consumo, efficienza del mercato di lavoro, sviluppo del mercato finanziario, preparazione tecnologica, dimensione del mercato, livello di sofisticatezza del business, innovazione.
Se qualcuno di questi pilastri vi sembra un po’ enigmatico, non disperate. Nel corso dei prossimi (dodici, certamente) paragrafi tutto vi apparirà meravigliosamente chiaro.
Pilastro n. 1: Istituzioni (97° posto complessivo su 144)
Cominciamo male. Anzi, malissimo. Questo pilastro è per l’Italia uno dei più sgangherati.
So che lo sapete già, o che pensate di saperlo, ma forse non vi rendete conto di quanto sia effettivamente sgangherato.
Dopo aver letto questo paragrafo, capirete perché un politico che loda la competitività del nostro paese sia come un brufolo che loda la qualità della carnagione su cui è spuntato.
1.01 Protezione del diritto di proprietà: 69° posto
[1° Finlandia, 2° Svizzera e Singapore]
1.02 Protezione della proprietà intellettuale (inclusa la lotta alla contraffazione): 62° posto
[1° Finlandia, 2° Singapore e Nuova Zelanda]
Tutti i paesi europei (tutti, a parte la Grecia), nordamericani, mediorientali, estremorientali e oceanici (più una manciata di paesi latinoamericani e africani) sono più affidabili dell’Italia nella protezione della proprietà privata, fisica o intellettuale che sia.
Il che rende piuttosto difficile sostenere che l’Italia sia posto astuto per investire o, più semplicemente, per possedere o inventare qualcosa.
Se abitate in Italia e possedete qualcosa… occhio. E se avete buone idee… tenetevele.
1.03 Sottrazione di denaro pubblico a causa della corruzione: 85° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Danimarca, 3° Finlandia e Singapore]
Se le due statistiche lì sopra erano brutte, questa è peggio. Tanto per dare un’idea, diciamo che sono MENO corrotti di noi paesi come Uruguay, Botswana, Gambia, Ruanda, Liberia, Cipro, Capo Verde, Montenegro, Malesia, Portorico, Marocco, Macedonia, Bosnia e Herzegovina, Sri Lanka, Corea, Cambogia, Slovenia, Etiopia, Suriname, Tajikistan, Bolivia, Lituania, Vietnam, Ghana, Namibia, Giamaica, Malawi, Kazakistan, Zambia, Pakistan, Tanzania, Lithuania, Timor-Est, Armenia, Lesotho, e una cinquantina di altri stati. Inquietante, vero?
1.04 Fiducia del pubblico nella classe politica: 131° posto
[1° Singapore, 2° Qatar, 3° Emirati Arabi Uniti]
Ci sono soltanto altri undici popoli al mondo più incazzati di noi con i propri governanti. Un pensiero commosso agli elettori di Burundi, El Salvador, Slovacchia, Venezuela, Repubblica Dominicana, Repubblica Ceca, Paraguay, Grecia, Libano, Argentina e Haiti: siamo con voi, ragazzi.
1.05 Pagamenti in nero e mazzette: 68° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Finlandia e Singapore]
Continuiamo il gran tour della vergogna istituzionale.
Potrebbe interessarvi il fatto che la Cina, almeno in questo, ci sia effettivamente vicina: 67° posto.
E poi i miei amici si stupiscono perché vorrei trasferirmi in Nuova Zelanda.
1.06 Indipendenza dei giudici: 68° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Finlandia, 3° Olanda]
Quando si arriva ad avere statistiche che danno ragione a Burlesqoni, è ora di rimboccarsi le maniche.
1.07 Decisioni governative determinate da favoritismi e nepotismi: 116° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Singapore e Svezia]
Perdonatemi l’insistenza, ma è troppo lampante: la Nuova Zelanda è ai nostri antipodi, e non solo dal punto di vista geografico.
1.08 Sprechi nella spesa pubblica: 126° posto
[1° Singapore, 2° Emirati Arabi Uniti, 3° Qatar]
Firulì firulà, ma guarda, sembrava oggi dovesse piovere e invece c’è un bellissimo sole.
1.09 Pesantezza delle pratiche burocratiche governative: 142° posto (su 144, vorrei ricordare)
[1° Singapore, 2° Ruanda, 3° Qatar]
Ecco, questo è un fattore particolarmente importante per garantire uno sviluppo economico vivace.
E infatti siamo a pari merito con il Venezuela, paese notoriamente molto vivace.
In ogni caso, c’è di peggio.
Il Brasile.
E poi basta.
1.10 Efficienza del sistema legale nel risolvere le dispute: 139° posto
[1° Singapore, 2° Finlandia, 3° Nuova Zelanda]
In solo cinque altri paesi avere a che fare con un tribunale è più kafkiano che da noi: Slovacchia, Ucraina, Yemen, Haiti e Venezuela.
Detta in un altro modo, siamo a sole cinque lunghezze dai famosi peggiori bar di Caracas.
1.11 Efficienza del sistema legale nel fare ricorso contro lo Stato: 131° posto
[1° Finlandia, 2° Svizzera e Olanda]
In caso di dispute, meglio aver comodo il passaporto.
1.12 Trasparenza delle politiche governative: 139° posto
[1° Singapore, 2° Finlandia, 3° Nuova Zelanda]
Nel report analizzato in precedenza, quello sull’attrattività per il turismo, eravamo al 135° posto. Ci siamo permessi di scivolare un po’ più giù, in modo da raggiungere in classifica Ciad e Yemen.
Siamo in ogni caso messi meglio di Madagascar, Venezuela, Haiti e Algeria.
Peccato essere peggio di TUTTI gli altri.
1.13 Servizi offerti dal Governo per aiutare lo sviluppo economico delle imprese: 123° posto
[1° Qatar, 2° Singapore, 3° Emirati Arabi Uniti]
Per stazzare sopra al 100° posto è sufficiente non prendere fisicamente a mazzate imprenditori, professionisti e artigiani. Noi siamo sotto.
Un giorno, se il Fato ci regalerà una classe politica nuova di zecca, potremo risalire questa classifica fino addirittura a raggiungere (non vorrei esagerare), Bangladesh, Ciad o Gabon, che oggi sono nettamente più su.
Ma parliamo di criminalità, che è sempre un argomento avvincente.
1.14 Impatto economico del terrorismo: 62° posto
[1° Slovenia e Finlandia, 3° Islanda e Austria]
1.15 Impatto economico di criminalità e violenza: 91° posto
[1° Qatar, 2° Emirati Arabi Uniti, 3° Finlandia]
1.16 Crimine organizzato: 131° posto
[1° Emirati Arabi Uniti e Lussemburgo, 3° Oman, Finlandia e Singapore]
In sintesi, questi tre dati dicono che il terrorismo internazionale in Italia è un problema trascurabile rispetto agli altri paesi industrializzati.
In compenso, tolleriamo un livello di criminalità organizzata locale talmente alto da sprofondarci al 131° posto del mondo su 144.
Questa situazione, complessivamente, pesa sull’economia nazionale più di quanto faccia nel resto del mondo avanzato.
In queste condizioni è piuttosto difficile insistere sul fatto di essere un “paese civile”, no?
1.17 Affidabilità delle forze di Polizia: 38° posto
[1° Finlandia, 2° Svizzera e Singapore]
Potrebbe sembrare un piazzamento penoso (il peggiore del mondo occidentale), ma a fronte di tassi di criminalità e di corruzione a livelli da fumetto Marvel è già un mezzo miracolo.
Seguono poi alcuni dati sul modo di operare delle aziende.
1.18 Comportamento etico delle aziende: 90° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Finlandia, 3° Singapore, Danimarca e Svizzera]
1.19 Robustezza dei sistemi di auditing e reporting aziendali: 103° posto
[1° Sudafrica, 2° Finlandia, 3° Nuova Zelanda]
Questi due dati significano che le imprese italiane non sono controllate, non hanno alcun senso di responsabilità, procedono alla cieca, e tendono a fare un po’ quel cavolo che gli pare.
E adesso non ribaltatevi sulla sedia se gli imprenditori stranieri nicchiano un po’, quando si tratta di venite a investire da queste parti.
1.20 Efficacia dei consigli di amministrazione: 134° posto
[1° Sudafrica, 2° Nuova Zelanda, 3° Singapore, Australia, Norvegia e Svezia]
1.21. Protezione degli interessi degli azionisti di minoranza: 122° posto
[1° Finlandia, 2° Sudafrica, 3° Nuova Zelanda e Norvegia]
1.22 Solidità del sistema di protezione degli investitori: 52° posto
[1° Nuova Zelanda, 2° Singapore, 3° Hong Kong]
Nei paesi con economie avanzate, i consigli di amministrazione controllano l’operato del management e proteggono gli interessi degli investitori, grandi e piccoli.
Nei paesi cosiddetti “in via di sviluppo”, gli organismi di controllo funzionano un po’ peggio, e gli investitori più deboli spesso restano all’amo.
Nei paesi noti tecnicamente come “bolge incasinate”, le regole vengono sistematicamente ignorate, gli investitori hanno lo stesso livello di protezione dei fagiani il giorno dell’apertura della caccia, e i megamanager fanno il loro porco comodo.
Fortunatamente, un far west del genere si trova solo in pochissimi paesi. Nel Mali, in Egitto, a Timor Est, in Bolivia, a Cipro, in Libia, in Serbia, in Ciad, in Algeria, nello Yemen.
E, pensa un po’, qui da noi.
E ora il quizzone: indovinate in quanti di questi undici paesi semiselvaggi è passata senza rivolte di piazza la mossa di suddividere una compagnia privata in bancarotta in “bad company” e “good company”, regalare a dei privati tutto ciò che si poteva salvare e addossare alla collettività i costi del fallimento?
Pensateci bene prima di rispondere. Come diceva Caterina Caselli, “La verità ti fa male lo so”.
Pilastro n. 2: Infrastrutture (28° posto complessivo su 144)
Se si abita in un paese in cui lo Stato cade a pezzi, non ancora tutto è perduto. Se si riescono comunque a garantire servizi efficienti, strade, aeroporti, energia eccetera, prima o poi a qualcuno verrà comunque voglia di fare impresa e creare posti di lavoro.
E allora vediamo la situazione.
2.01 Qualità complessiva delle infrastrutture (trasporti, energia, telecomunicazioni): 82° posto
1° Svizzera, 2° Singapore, Finlandia e Hong Kong]
2.02 Qualità delle strade: 57° posto
[1° Francia, Emirati Arabi Uniti e Singapore, 2° Portogallo, Oman e Svizzera]
2.03 Qualità delle infrastrutture ferroviarie: 40° posto
[1° Svizzera, 2° Giappone, 3° Hong Kong]
2.04 Qualità delle infrastrutture portuali: 89° posto
[1° Olanda e Singapore, 3° Hong Kong]
2.05 Qualità delle infrastrutture per il trasporto aereo: 67° posto
[1° Singapore, 2° Hong Kong, 3° Emirati Arabi Uniti e Olanda]
2.06 Traffico aereo in partenza dal paese: 15° posto
[1° Stati Uniti, 2° Cina, 3° Regno Unito]
2.07 Qualità della fornitura elettrica: 38° posto
[1° Olanda, Islanda, Hong Kong, Svizzera e Danimarca]
Avevamo già incontrato alcune di queste meravigliose statistiche nella lettura del “The Travel & Tourism Competitiveness Report 2013”, che in caso ve lo siate dimenticati è reperibile qui.
Perdonatemi dunque eventuali ripetizioni.
Situazione strade. Siamo messi peggio di Corea, Cipro, Malesia, Croazia, Lituania, Barbados, Namibia, Ruanda, Turchia, Kuwait (e lì c’è stata la guerra), Giordania, Swaziland, Panama, Gambia, Ecuador, Botswana, Georgia, e di una quarantina di altri paesi.
Cosa dire? Saranno felici i gommisti e i produttori di sospensioni.
E a questo punto non c’è nemmeno da stupirsi se Rai Isoradio è messa così com’è.
(Come è messa? Leggi qua.)
Situazione ferrovie. Evidentemente dalle nostre parti per far arrivare i treni in orario serve una dittatura (“Quando c’era lui…”).
Situazione porti. Ottantanovesimo posto. Non male per un popolo di navigatori. Non male per una penisola. Non male per un paese al centro del Mediterraneo.
L’unica posizione onorevole in classifica la otteniamo nel numero di partenze dagli aeroporti nazionali. Quello che non dice la statistica è se tutta questa gente, oltre a partire, ha poi intenzione di tornare indietro…
Ma non perdiamoci d’animo. Anche noi ogni tanto riusciamo a guadagnare un buon piazzamento. E infatti:
2.08 Abbonamenti di telefonia mobile: 12° posto
[1° Hong Kong, 2° Panama, 3° Arabia Saudita, 4° Montenegro]
2.09 Linee telefoniche fisse: 35° posto
[1° Taiwan, 2° Germania, 3° Hong Kong]
Telefoniamo un sacco, quindi siamo ancora vivi.
Resto solo leggermente perplesso dal numero di telefonini a Panama e nel Montenegro, ma si vede che mi sfugge qualcosa.
Pilastro n. 3: Ambiente macroeconomico (102° posto complessivo su 144)
Se il nostro eccellente risultato nel numero di abbonamenti per cellulare vi ha scaldato il cuore, indossate una casacca di alluminio.
Non vorrei che il calore andasse disperso.
3.01 Spero di tradurre bene: Bilancio statale (Government budget balance): 86° posto
[1° Timor Est, 2° Brunei Darussalam, 3° Kuwait, 4° Arabia Saudita, 5° Azerbaijan, 6° Norvegia]
3.02 Risparmio nazionale lordo: 88° posto
[1° Kuwait, 2° Qatar, 3° Iran]
3.03 Incremento annuo dell’inflazione: 25° posto
[1° Emirati Arabi Uniti e Marocco, 3° Bahrein]
3.04 Debito nazionale: 140° posto
[1° Brunei Darussalam, Libia e Timor Est]
3.05 Rischio di fallimento del paese: 40° posto
[1° Norvegia, 2° Svizzera, 3° Canada, 4° Svezia]
Difficile non perdersi tra cotante idilliache cifre. Se proprio volete ricordarne una, per stupire gli amici sabato prossimo in pizzeria, prendete questa: quanto a bilancio dello Stato, siamo UN posto in classifica più in su rispetto al Burundi.
E poi da noi la pizza è molto più buona.
Pilastro n. 4: Salute e istruzione primaria (25° posto complessivo su 144)
Le prime quattro voci di questo pilastro ci riguardano poco. Sono relative ai danni dovuti a malaria e tubercolosi, che fortunatamente non sono endemiche in Europa e nel resto dell’Occidente.
Poi ci sono i dati su incidenza e costi sociali di HIV/AIDS:
4.05 Impatto sul mondo del lavoro di HIV/AIDS: 33° posto
[1° Finlandia e Bosnia-Herzegovina, 3° Danimarca, Albania, Norvegia e Croazia]
4.06 Sieropositività nella popolazione adulta: 68° posto
[1° Albania, Bahrein, Bosnia-Herzegovina e Cipro]
Prima che vi venga in mente di chiedermelo, all’ultimo posto c’è lo Swaziland, e subito sopra praticamente tutta l’Africa.
4.07 Mortalità infantile: 11° posto
[1° Hong Kong, 2° Islanda, 3° Lussemburgo e Singapore]
Si può fare di meglio. La Repubblica Ceca, per dire, fa meglio di noi. Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera invece fanno peggio. Gli Stati Uniti sono al 41° posto, ben peggio di Cina (26°), Estonia, Croazia, Malesia e Serbia.
Tutto sommato, quindi, abbiamo marmocchi belli resistenti.
4.08 Aspettativa di vita: 4° posto
[1° Giappone e Hong Kong, 3° Svizzera, 4° noi a pari merito con l’Australia, con 81,7 anni]
Questa è in assoluto la classifica in cui siamo piazzati meglio (subito dopo quella sui distretti di imprese, 11.03).
Siamo cazzoni, ma longevi.
4.09 Qualità dell’istruzione primaria: 41° posto
[1° Finlandia, 2° Belgio, 3° Barbados e Singapore]
Questa è curiosa. Belgio al secondo posto? Barbados al terzo??
Resta che il 41° posto fa venire una tristezza che in confronto “Schindler’s List” è un film di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Funzionano meglio delle nostre le scuole di tutta Europa, anzi di tutto l’Occidente, ma anche quelle di Cipro, Malta, Estonia, Gambia e (udite udite) delle Seychelles.
Se siete in dolce attesa, fossi in voi prenderei in seria considerazione l’idea di trasferirmi lì.
4.10 Percentuale di frequenza alla scuola primaria: 35° posto
[1° Singapore e Giappone, 3° Canada, Cina e Olanda]
Per proseguire, clicca più in basso sul numero di Pagina: 1 o 3.
Ribloggo immediatamente. GRazie per l’immane lavoro.
"Mi piace""Mi piace"
Ma figurati, per me è un piacere! 🙂
"Mi piace""Mi piace"
L’ha ribloggato su BarneyPanofskye ha commentato:
Tre paginate di analisi sul rapporto mondiale sulla competitivita’. Un sentito ringraziamento ad AfterFindus per il lavoro veramente eccellente svolto, e un invito a qualsiasi politico incappi in queste pagine: cazzo, non devi fare altro che leggere li’ e tirarti due schiaffi nel muso dopo esserti sputato in mano. Perche’ molta della colpa di questa situazione e’ TUA.
Barney
"Mi piace""Mi piace"
Sacrosanto.
E aggiungerei: stesso trattamento per chi, nonostante tutto, continua a votarti.
"Mi piace""Mi piace"
Aspettiamo il prossimo saggio:
Incompetentività applicata.
Sottotitolo: Come fare il peggio per tutti e ricavarne il meglio per sè stessi.
Un saluto dal blog “rimedio-evo”
"Mi piace""Mi piace"
Oh, non serve un saggio. Basta un quotidiano qualsiasi.
Grandissimo Marco, ti seguo sempre su Rimedio-evo. In prosa o in poesia, sei sempre imperdibile!
"Mi piace""Mi piace"
Se ti può interessare:
MENTI TRIBALI di Jonathan Haidt , Codice Edizioni.
(Insieme a “Le Scienze ” di Ottobre.)
Sottotitolo:Perchè le brave persone si dividono su politica e religione.
E’ un lenitivo contro la nausea da lettura di quotidiani.
Un saluto, Marco sclarandis
"Mi piace""Mi piace"
Preziosissimo!
Lista di Natale aggiornata, TAC! Anzi, neanche lista di Natale: prossima tappa in edicola prenotata (tanto mi manca anche l’ultimo numero del Corriere dei Piccoli).
Grazie mille, poeta!
"Mi piace""Mi piace"
Complimenti.
Ora lo stampo e lo rileggo.
Complimenti davvero.
"Mi piace""Mi piace"
Grazie per i complimenti, Daniele! Purtroppo non ho scritto io la sceneggiatura, nè ho fatto la regia. Mi sono limitato a piazzare le luci… 😉
"Mi piace""Mi piace"
Ecco, grazie. Adesso sì che sono depresso.
"Mi piace""Mi piace"
Lo so, ti ho adescato con gli unicorni e le fate turchine, e invece hai trovato solo il Gutalax.
Cercherò di farmi perdonare. 😉
"Mi piace""Mi piace"