
E’ estate, a un tiro di schioppo da Ferragosto. L’unica data possibile che quei cerberi dei tuoi datori di lavoro ti concedono per fuggire da casa e andare a ricaricare le batterie in vacanza. E’ purtroppo un giorno infernale, temperature da deserto di Atacama, l’acqua frigge dentro ai thermos, i bambini frignano e si pisciano addosso con la regolarità di un orologio a cucù svizzero.
Impacchetti famiglia e bagagli, e ti appresti all’eroica trasferta. Niente musica in macchina, niente conversazione. L’unico suono concesso proviene dalle frequenze di Rai Isoradio 103.3, che ti deve guidare nel girone infernale delle autostrade “bollino nero”.
E per fortuna Isoradio c’è, e ti aiuta: “Ciao sono Maria, salutiamo tutti Umberto che ci è venuto a trovare in questa giornata così difficile. Che bella maglietta, Umberto, dove l’hai presa? E ringraziamo anche Aldo, in regia, e Piero, il fonico, e Anna, in amministrazione. E anche Federica, la ragazza del bar qui sotto che ci ha appena portato delle belle bibite fresche. Dài Federica, saluta gli ascoltatori di Isoradio!”.
Federica: “…ciao.”
“Ma dài, Federica, dì qualcosa di più a quei tredici milioni di italiani che ci stanno ascoltando. In particolare dì qualcosa a quelli incastrati nei venti chilometri di coda che si sta formando tra… ah no, ve lo diciamo dopo. Adesso rilassiamoci un po’ con l’ultimo album di Alan Sorrenti, l’ultimo prima del crollo del muro di Berlino, ah ah ah, in versione extended remix. Poi cinque-minuti-cinque di pubblicità, poi il meteo, poi le notizie dal mondo. A dopo.”
Tu nel frattempo incocci in tre code, i bambini ti vomitano sul coppino per due volte il loro peso (misteri della fisica), l’auto viene assalita da una muta di cani abbandonati, affamati, incazzati e coalizzati, e poi ti lasci sfuggire metodicamente le uscite chiave che ti avrebbero permesso un serena percorrenza sulla litoranea chiusa ai camion, ai camper e ai tedeschi. Se solo qualcuno te lo avesse detto.
Sarebbe bastato un attimo…
Ma le notizie sul traffico devono ancora arrivare. Siamo appena a metà del lato B dell’album di Sorrenti. Poi c’è la pubblicità. Poi il meteo. Poi il telegiornale.
Speriamo almeno che Federica fosse carina.
Oppure è inverno, con una tormenta di neve siberiana che spazza l’Italia da Torino a Brindisi, passando da Trieste e con una puntatina appena a Cagliari e a Messina. La differenza tra la morte per assideramento in coda e il ritorno su strade salate e spalate è legata alle parole che attendi col fiato tra i denti dalla centrale di Autostrade per l’Italia, con il CIS-Viaggiare Informati, la Polizia Stradale, l’Aci, l’Anas, l’Aiscat, e la collaborazione dell’Agip. (Uè, tanti, eh?)
E infatti, subito dopo il volume 2 de “I più grandi successi di Sanremo”, quella voce graziaddio arriva, calda e rassicurante come Sean Connery ne “Il nome della rosa”: “Amici automobilisti, la Polizia Stradale sconsiglia di mettersi in viaggio a meno che non sia strettamente necessario e che si sia dotati di trazione integrale, gomme chiodate e copertura cutanea da yeti. In questo momento stanno chiudendo diverse autostrade, per cui vi consigliamo di trovare dei percorsi alternativi. Vi daremo immediatamente lettura dei punti più critici della rete viaria, dopo una rapida sintesi degli ultimi seicentosessantatre incontri della Coppa d’Africa, con interviste agli autori dei gol e una breve retrospettiva storica. A tra poco.”
Purtroppo “tra poco” è troppo in là per poter evitare il congelamento del carburante, il collasso termico delle gomme, e la crisi da panico dei passeggeri. Sarebbe bastato sapere quali sono i tratti percorsi dagli spazzaneve, e quali sono le uscite ancora aperte.
D’altra parte l’Angola ha perso ai rigori dalla Namibia. Vorrai mica restare ignorante, no?
O magari è invece un normale giorno di lavoro. Ci sono i soliti novemila incidenti quotidiani, e la differenza tra arrivare in orario e perdere il contratto da cui dipende il tuo posto di lavoro è legata a poche, semplici scelte: restare in autostrada o tentare la tangenziale? Strada provinciale o circonvallazione? Svincolo tra due chilometri o uscita tra sei?
Sono scelte che, prese a centoventi chilometri l’ora, concedono solo pochi minuti. Un errore può rivelarsi fatale.
Per fortuna che c’è Isoradio: “Buongiorno amici automobilisti. Anche oggi il solito traffico delle ore di punta, specie in prossimità delle grandi città. L’ACI segnala che sono aperte al momento otto situazioni critiche, sui principali snodi autostradali del paese. Fate molta a attenzione a evitarli. Tra un secondo ci collegheremo con… oh, Paola, sei venuta a trovarci? Che piacere!”
Paola: “Ciao, ciao!”
“Paola, ma tu non hai paura del traffico di queste ore?”
Paola: “No, io abito qui sotto”
“Brava, Paola. Senti, ma non vuoi raccontarci delle tue vacanze? Vedrai che la tua voce farà felici tutti gli amici autotrasportatori, e i pendolari che in queste ore corrono come formiche impazzite nell’inferno fumigante delle nostre autostrade mentre noi ce ne stiamo qui beati a farci un quintale di cavoli nostri”
Paola: “A me sono molto simpatici gli autotrattori”.
“Autotrasportatori, Paola. Ehi, vedi quel monitor? Uaaau. Lì sì che c’è un bel casino. Amici che vi trovate dalle parti di quello svincolo lì, quello che vi stiamo indicando adesso (siamo anche in diretta su UnoMattina, accendete la TV). Amici, se siete lì, uscite immediatamente al casello prima. Ma senza fare retromarcia, eh?”
Paola: “Avete della musica?”
“Certo Paola, cosa preferisci?”
Paola: “Una cosa qualsiasi, purchè sia lunga, noiosa e cacofonica”.
“Va bene, Paola. Per te questo e altro. Tra un attimo ti mettiamo su una extended version dell’opera omnia di Prokof’ev suonata coi piattini, e subito dopo daremo le informazioni sulla viabilità. In fretta però perché adesso ci sono i trailer cinematografici e poi c’è il collegamento con la fiera del mattarello che ci aspetta”.
Paola: “Oh, che bello”.
“Okay, e intanto amici alla guida prudenza, ed evitate le situazioni pericolose. Per un elenco dei cantieri, degli incidenti e dei maiali dispersi sulla carreggiata potete mandarci un SMS oppure collegarvi al nostro sito vuvuvù punto autostrade punto it. Ma senza staccare le mani dal volante, intesi? A più tardi.”
Tu guidi, e il film nella tua testa ti racconta di un ingorgo beccato in pieno, di una frenata un po’ sportiva, di un energumeno col SUV che si attacca al claxon e ti urla minacce di morte per tutti i quarantacinque minuti di coda, del cellulare che si scarica al ventesimo, inutile, tentativo di metterti in contatto con il pezzo grosso che devi incontrare, del pezzo grosso che finalmente si libera proprio mentre stai scendendo dalla macchina, e che ti dice di risalirci tanto ormai non c’è più trippa per gatti. E poi pensi a Paola, alla fiera del mattarello, all’Anas e all’Aiscat (e ti rendi conto che non hai la minima idea di cosa sia l’Aiscat), poi ancora a Paola e al mattarello, e all’improvviso si confonde tutto in una nuvola rossa, con un urlo in sottofondo.
E’ bello avere una voce amica che ti guida nel momento del bisogno.
Noi invece purtroppo abbiamo Isoradio.
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E’ proprio così!!! Ore di musica e di cagate, sembra che si annoino a dare notizie di traffico!!
Ma un servizio pubblico non dovrebbe essere 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana?
Tanto per la musica e per sentire gente che cazzeggia ci sono milioni di altri canali!!
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