E’ incredibile la quantità di cose che si notano, quando si comincia a farci caso. Tanto per dire, non si può avere idea del numero di persone che appiccicano sull’automobile l’adesivo con la bandiera italiana alla rovescia, fino a quando non si comincia a contarle. O di quelli che camminano con paso doble per evitare di calpestare le fughe dei marciapiedi. O di quelli che mettono il cappottino al cane.
Oppure (e queste mi affascinano da matti) del numero di pubblicità spaventosamente idiote che ci sono in giro.
Su quelle automobilistiche mi sono già espresso (qui). Ma non sono le uniche.
Eccone tre, fresche fresche di picozza, a contendersi l’ambìto premio “Nano cagarino” di oggi.
C’è un profumo, per esempio, che un qualche creativo stordito ha avuto l’idea geniale di battezzare “la dose dell’amante”, “Loverdose”. Molto sexy. A meno che non ti scappi un apostrofo, perché in quel caso diventa “L’overdose”, che è assai meno invitante. Sarà mica la fragranza preferita da Christine F. e da tutto lo zoo di Berlino?
Oppure quella con il fichissimo Giorgio Clunei, che all’aeroporto scambia per errore la valigia con quella di una brunetta. Arrivato in camera, si accorge dell’errore: la valigia contiene reggiseni, mutandine sexy, e cialde di caffè espresso.
La brunetta, ovviamente, trova nella sua mutandoni da uomo e cialde di decaffeinato.
I due si telefonano per scambiarsi i bagagli, e nel sorrisetto assassino di Clunei capisci che ovviamente, oltre a recuperare il bagaglio, il bel Giorgetto dà per scontato un giro turistico nelle zone erogene della proprietaria delle vezzose mutandine.
E invece, quando si incontrano, lei lo squadra con aria sardonica e gli fa: “Oh, ma guarda. A vederti al cinema mi sembravi un tipo molto più… ristretto” (da intendersi: tosto, macho). Lui fa la faccia da Italia che prende gol dallo Zambia, e lei lo finisce con un implacabile: “Addio, mister decaffeinato”.
A pensarci un attimo, il messaggio è inequivocabile: sarai anche l’uomo più desiderato del mondo, ma se bevi caffé decaffeinato sei una mezza pippa. Indi, non te la dò.
Il che è un messaggio abbastanza cretino per una azienda che vende caffé: se addirittura Giorgio Clunei si becca il due di picche da una squinzia qualunque solo perché beve decaffeinato (tra l’altro di quella stessa marca!), allora sarà difficile immaginare che a un qualsiasi maschio etero sano di mente possa mai venir voglia di imitarlo nell’acquisto. L’associazione “decaffeinato marca X” e “andare in bianco” diventa un archetipo.
Una maniera raffinata di defecare sul proprio prodotto.
E, tanto per far tre, una geniale pubblicità radiofonica di una catena di supermercati low-cost: “Porta a cena la nostra cassiera il mercoledì sera, e scoprirai in anticipo le promozioni del giovedì.”
“Donna oggetto”? Magari. Qui siamo allo stadio successivo: “Donna volantino”.
Per essere onesti, questa scemeggiata non gira tantissimo. In effetti l’ho sentita solo poche volte.
Ma, lo giuro, è stato a un paio di giorni di distanza dallo scorso otto marzo.
E tanti auguri a tutte.
E’ forse possibile tacere di fronte a un tale strazio? Certamente no. E’ quindi con il massimo orgoglio che vogliamo lanciare il Nano Cagarino Contest One, certi di una vostra massiccia ed entusiastica partecipazione:
Quale di queste tre perle merita a maggior titolo il Nano Cagarino? Votate secondo coscienza. Tanto nel segreto dell’urna non vi vede né dio, né nessun altro.
Ringraziamenti: il Nano Cagarino è stato gentilmente concesso da Lesbabiones, forgia creativa di rara intensità, utero instancabile di molte altre poetiche, leggiadre e teneressime creature. Da farci assolutamente un giro.
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