(In)sostenibile

Predire il futuro parte 2: il software che sconvolse il mondo

[Questa è la seconda puntata del racconto della fattucchiera elettronica World3 e del futuro che predisse alla razza umana, come narrata ne “I limiti dello sviluppo”.  La storia comincia qui.]


World3 venne alimentato per anni con i dati raccolti in giro per il mondo dagli scienziati del MIT: curve di crescita della popolazione, consumo di risorse naturali, livello delle emissioni umane, andamento dell’economia, e mille altre informazioni dei generi più vari.  World3 digerì tranquillo il malloppo, senza nemmeno un ruttino.
Poi, come nei film di fantascienza, qualcuno premette un pulsante, e World3 parlò.

Come ho già detto, World3 è un modello matematico, non uno stregone.  E la scienza differisce dalla magia proprio perché ha dei limiti.  World3 quindi non fece una sparata secca, ma delineò un ventaglio di possibili scenari alternativi (una dozzina, per l’esattezza) per il futuro dell’umanità.

Alcuni di questi scenari non erano niente male: fine della fame e delle disuguaglianze, benessere e istruzione per tutti, natura fertile e rigogliosa.  Altri scenari erano un po’ meno idilliaci, ma tutto sommato abbastanza accettabili.  Alcuni, invece, erano decisamente terrificanti.

Sì, lo so: detta così, è un po’ come dire che a puntare su tutti i numeri, rossi e neri, pari e dispari, zero compreso, di solito ci si prende.  Ma lo scopo di World3 non era indovinare.  Era simulare.

Cosa succede se aumenta la popolazione ma la produzione agricola non aumenta allo stesso passo?  Cosa succede se finisce il combustibile fossile?  Cosa succede se spariscono le foreste?  Cosa succede se cala del tot percento la produzione ittica mondiale?

Le simulazioni di World3 dimostrarono in maniera lampante che, in un modo o nell’altro, i vincoli ecologici della Terra e l’impatto delle attività umane (consumo di risorse ed emissioni di vario genere) avrebbero influenzato profondamente il futuro del pianeta.  Ogni scenario di World3 mostrava infatti che questi fattori avrebbero costretto la crescita fisica della società umana, nel suo complesso, ad arrestarsi nel corso del XXI secolo.  Arrestarsi: cioè fermarsi, bloccarsi, finire – chiaro no?

Per forza di cose, World3 non era in grado di specificare con precisione a che tipo di penuria di risorse si sarebbe andati incontro, né quale particolare forma di inquinamento avrebbe posto fine alla crescita, perchè (come per le corse dei cavalli e per l’andamento dei titoli di Borsa) è impossibile fare previsioni esatte su un sistema complesso.

 
Il fatto è che il nostro pianeta ha dei limiti fisici ben precisi: risorse naturali numerose non infinite, e capacità grande ma non illimitata di assorbire emissioni industriali, civili e agricole.  Per cui una qualunque specie che sfrutta quelle risorse ed emette i propri scarti nello stesso ecosistema, prima o poi arriverà a sbatterci la testa contro.

L’aspetto più schockante… choccante…. scioccante…  L’aspetto più sconvolgente del responso di World3 è che, nonostante la varietà di futuri possibili, il sistema non ebbe esitazioni a individuare il “punto critico” non in un futuro remotissimo e oscuro, ma nel corso del XXI secolo.  Prima, molto prima, dell’anno 2100.

La situazione presentata era indubbiamente molto grave, ma gli scienziati erano ottimisti, perché erano convinti che fosse ancora possibile ridurre i danni provocati dall’avvicinamento ai limiti globali, purché si fosse intervenuti per tempo.  Lo spirito del loro lavoro era proprio quello di sollecitare un rinnovamento coraggioso e profondo della società, attraverso trasformazioni tecnologiche, istituzionali e culturali mirate a impedire che l’effetto della presenza umana superasse la capacità di carico del pianeta.

 
Il gruppo del MIT divulgò immediatamente i propri risultati, nella speranza che, se tutta l’umanità avesse avuto ben chiari i diversi scenari possibili, sarebbe stato più facile indirizzare le scelte politiche, economiche e individuali in modo da favorire l’avverarsi degli scenari favorevoli, schivando accuratamente quelli che conducevano al disastro.

I frutti di questo immane lavoro vennero condensati in un libro, “I limiti dello sviluppo” (di Donella e Dennis Meadows, e Jorgen Randers), che fece il giro del mondo, divenne il campione di vendite in molti paesi (ehm, no, non in Italia), e venne adottato come testo nelle migliori facoltà universitarie di tutto il globo.  Il concetto di “superare il limite” cominciò ad essere associato non più soltanto alla velocità oltre la quale il vigile ti fa la multa, ma a qualcosa di molto più profondo, più critico, più globale.

Il responso di World3 e del gruppo del MIT raggiunse una platea planetaria, e incontrò naturalmente anche scetticismo e opposizione.  Ma cominciò a far discutere.  Per anni scienziati, politici e industriali si accapigliarono sul fatto che World3 potesse avere torto o ragione.  Il suo messaggio era in effetti piuttosto categorico, e allarmante.
Ma era ancora niente in confronto a quello che sarebbe venuto fuori vent’anni dopo.

 
[E che vi racconto qui.]
 

Ispirato da “I nuovi limiti dello sviluppo”, di Donella e Dennis Meadows, e Jorgen Randers (2004).

 

Discussione

Non c'è ancora nessun commento.

Orsù, lascia un commento

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

dappertutto!

Vieni a trovarci su , su   o passa direttamente a casa.

sponsor del sito

Simply the best for your ice-mails

comunicato importante

Su queste pagine compaiono a volte annunci pubblicitari. Gli annunci vengono scelti autonomamente dallo staff di Wordpress, e NON da Afterfindus.
 
La redazione di Afterfindus non ha alcuna possibilità di intervenire sul loro numero, la posizione, le dimensioni e il contenuto.
E, quello che è peggio, non ci tira su neanche un ghello.
Speriamo che non esagerino...
classifiche Sito Gold Sito d'argento 50000 punti ottenuti 10000 punti ottenuti In classifica siti web

Blog che seguo (scelti a rotazione da Wordpress)

afterfindus addosso: the sciop

23586754-109467046
Stupori felini

"a cat must have THREE DIFFERENT NAMES" T.S. Eliot

La cupa voliera del Conte Gracula

Scegli un trespolo e accomodati: parliamo di storie!

Stefano Saldarelli

"Costruttore di bicchieri mezzi pieni"

F I K A

Libri, femminismo, attualità e tutto quello che le storie hanno da insegnarci.

Simone Modica

Photography, Travel, Viaggi, Fotografia, Trekking, Rurex, Borghi, Città, Urbex

IL BACKPACKER CON GLI OCCHIALI

Racconti di viaggi spericolati

Il Conformista

"Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati" B. Brecht

{Judith Laughs Loudest}

[Pensieri (tra parentesi) della Matrioska Madre]

un paio di uova fritte

il meglio e il peggio della nostra cultura

ILDA, I LIBRI DEGLI ALTRI

lettura e scrittura

EdnaModeblog

Ho sempre avuto il sospetto che l'amicizia venga sopravvalutata. come gli studi universitari, la morte o avere il cazzo lungo. noi esseri umani esaltiamo i luoghi comuni per sfuggire alla scarsa originalità della nostra vita. (Trueba)

PAROLE LORO

"L'attualità tra virgolette"

alcuni aneddoti dal mio futuro

un blog da non credere

warnoter

L‘insostenibile leggerezza dell'essere ignoranti.

NOAR

Logbook

kyleweatwenyen

Come un angelo da collezione.

Buseca ن!

Novelle dalla pianura che non deve essere nominata

alessiacamera

London-based Digital Strategist & Startup Consultant

alicenelpaesedellimpossibile

Quanto dura un'attimo??a volte l'eternità

Soffio di respiri

Viola, 25 anni, studentessa, incosciente, innocente. Bovarista deleteria. Racconto di me, chi sono, cosa penso, sbaglio e rattoppo!

Doduck

Lo stagismo è il primo passo per la conquista del mondo.

Pinocchio non c'è più

Per liberi pensatori e pensatori liberi

A Step Ahead 2.3 Beta

Memento audere semper

Opinionista per Caso2

il mondo nella fotografia di strada di Violeta Dyli ... my eyes on the road through photography

Eterogenesi dei fini

Prolegomeni alla scrittura

m3mango

Se vieni, è il miglior apprezzamento.

DellaBru

reading - writing - drawing

FIFM

Fatevi I Fatti Miei

alcuni aneddoti dal mio futuro

da grande voglio fare lo scrittore americano

Seidicente

altrimenti tutto è arte

Laurin42

puoi tutto quello che vuoi ( whatever you want you can)

ilblogdibarbara

fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza

Shock Anafilattico

Gatti non foste a viver come bruti

micasulserio

"Amo molto parlare di niente. È l'unico argomento di cui so tutto."

Taccuino all Idrogeno

Prove tecniche di narrativa e altre amenità

Sincronicità

Le coincidenze non esistono

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: