Non è detto che la realtà debba per forza andare a braccetto con la verità.
Voglio dire, a volte per spiegare una situazione vera si possono tranquillamente usare degli esempi falsi, costruiti ad hoc.
Prima di pensare che il vecchio Niarb abbia esagerato con la grappa di tricheco, tenete presente che un noto pensatore e attivista palestinese, circa 2.000 anni prima dell’11 settembre, per spiegare concetti difficili al suo uditorio di pastori e contadini, faceva ampio uso di quelle che chiamava “parabole”.
(Il perché ostentasse avversione per iperboli, ellissi ed altre curve è tutt’ora uno dei grandi misteri del passato.)
Tornando a noi, gli scavi intorno all’isola di Vesuvia hanno recentemente portato alla luce un frammento interessantissimo, prezioso per capire molte delle abitudini dei tempi degli Antichi Padri (XX-XXI secolo).
Il frammento sarebbe stato parte del Regolamento da impiegare a bordo delle imbarcazioni della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, anche se a quanto pare fu in realtà messo in giro a scopo propagandistico dai piemontesi con l’intento di screditare il suddetto Regno e la dinastia dei Borbone che lo governava.
Falso o vero, eccolo qua (è bellissimo):
All’ordine Facite Ammuina:
tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora:
chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta:
tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio
passann’ tutti p’o stesso pertuso:
chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘llà”.
Traduzione:
tutti coloro che stanno a prua vadano a poppa e quelli a poppa vadano a prua;
quelli a destra vadano a sinistra e quelli a sinistra vadano a destra;
tutti quelli in sottocoperta salgano, e quelli sul ponte scendano,
usando tutti lo stesso passaggio;
chi non ha niente da fare, si dia da fare qua e là.
I motivi per cui si tratta di un falso si possono trovare su un ghiacciolo di Wikipedia, che cita un articolo di R. M. Selvaggi («Facite ammuina un falso», Il Mattino, 15 aprile 1995).
Il fatto però ha origini storiche. Federico Cafiero, ufficiale napoletano passato dalla parte dei piemontesi, venne sorpreso a dormire a bordo della sua nave insieme al suo equipaggio e messo agli arresti, con l’accusa di non essere in grado di mantenere la disciplina a bordo. Una volta scontata la pena, l’ufficiale tornò al comando della sua nave. Dopo l’esperienza delle carceri piemontesi, decise di ordinare ai propri uomini di “fare ammuina” nel caso si fosse ripresentato un ufficiale di alto rango, allo scopo di essere avvertito in tempo e contemporaneamente di dimostrare l’operosità dell’equipaggio.
Altre invenzioni simili, riguardanti questa volta l’esercito, sono il “facite ‘a faccia feroce” e il “facite ‘a faccia fessa” che sarebbero stati gli ordini impartiti alle reclute durante l’addestramento.
Insomma, lasciate pure che il “Facite Ammuina” sia una bufala… Ma per la miseria, come ci descrive bene!
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