EgoNomia

La favola atroce della bambina affamata

C’era una volta una bella bambina, che viveva felice nel suo paesello, e godeva di ottima salute.

Un brutto giorno, mentre la bambina sgranocchiava felice il pranzo che la mamma le aveva messo nel paniere, una stronza stregaccia strafottente le si parò innanzi con un’espressione di disgusto stampata sulla faccia. La bambina si bloccò a metà morso con sguardo interrogativo, dando l’occasione alla stregaccia di avvicinarsi, scuotere la testa e dire:

“E quella che roba sarebbe?”
“È il mio pranzo,” disse la bambina.
“Puah, che schifezza,” disse la stregaccia “e dove l’hai trovata, quella porcheria?”
“Non è un porcheria, “disse la bambina, “è cibo. Tutti eccellenti prodotti di casa nostra. La mia mamma mi dà sempre tutto il cibo di cui ho bisogno”.

La stregaccia scosse il capo e disse “Cibo? Quello che producete lo chiami cibo? Sei proprio ignorante, bambina. Quella roba ha in realtà tutt’altro nome. La definizione tecnica corretta è C-O-L-E-S-T-E-R-O-L-O. Ricordalo: colesterolo.”

E se ne andò. La bambina rimase un attimo interdetta. Poi tirò fuori il cellulare, andò a cercare “colesterolo” su Wikipedia, e impallidì.
Cacchio. Il colesterolo avvelena il sangue, occlude le arterie, sovraccarica il cuore, ed è fonte quasi certa di infarto del miocardio.
Colesterolo significa morte, imparò la bambina.

Da quel giorno la bambina smise di mangiare. Ogni mattina la mamma le riempiva di cibo il paniere, ma quando veniva l’ora di mangiare, lei guardava quelle leccornie, pensava “colesterolo”, e le buttava via, sentendosi colpevole e terrorizzata.
Fu così che cominciò a deperire. Giorno dopo giorno, i segni della malnutrizione divennero in lei sempre più evidenti.
Perse le forze, perse l’allegria, perse lucidità.
Dimagrì, dimagrì tanto, finché alla fine si ammalò e morì.

Fine della storia.

La bambina e la stregaccia

Adesso però non fate quella faccia.
Lo so, non c’è il lieto fine. Mi dispiace, ma questo è Afterfindus, mica Disney Channel.
Qui distribuiamo certi cazzotti nello stomaco che in confronto Chuck Norris è una ricamatrice di Burano.
Dopotutto è la storia di una schifosa menzogna, di una povera piccina credulona, e di una lenta, straziante agonia.
Mica poteva finire a cozze e Garzellino.

Ma adesso basta tristezza, cambiamo argomento.
Oggi vorremmo proporre un simpatico giochetto interattivo a tutti voi amici lettori.

Copiate il testo della storiella là sopra e incollatelo sul vostro word processor di fiducia.
Poi, con la funzione “Trova e sostituisci”, fate le seguenti modifiche:

    • Al posto di “bambina”, mettete “popolazione”.
    • Al posto di “stregaccia”, mettete “associazione di banche straniere”.
    • Al posto di “mamma”, mettete “Stato” o “banca centrale” (viene bene lo stesso).
    • Al posto di “cibo”, mettete “ricchezza”.
    • Al posto di “pranzo”, “mangiare” e “sgranocchiare”, mettete per coerenza qualcosa che abbia a che vedere col consumare denaro, ad esempio produrre, costruire, assistere, investire. Facciamo così: mettete “far girare l’economia”.
    • E quindi, per coerenza, sostituite “dimagrire” con “impoverirsi”.

Infine, al posto di “colesterolo”, mettete “debito”.

Fatto?
Beh, a questo punto, con pochi semplici ritocchi di buon senso (via il parco e via le panchine, e “collasso” al posto di “infarto del miocardio”) avrete magicamente ottenuto, con sorprendente dettaglio, la vera storia dei nostri ultimi vent’anni.

E, se non ci diamo una bella svegliata di massa, e alla svelta, il finale della storia della bimba potrebbe diventare il racconto del futuro che ci aspetta.

Discussione

14 pensieri su “La favola atroce della bambina affamata

  1. Era da un pezzo che mancavi, ma non hai perso lo smalto. Neanche un po’.

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    Pubblicato da Bicciuzzo | 21 marzo 2020, 5:37 PM
  2. Che bello rivederti, Cervello al contrario. Mettiamoci d’accordo. Mio marito ha detto che è il SUO punto di vista. Che facciamo adesso? Hai ragione, ecco. Il capitalismo ha sbagliato troppo, sia in Occidente che in Oriente. Il capitalismo neoliberista ha enfatizzato L’EFFICIENZA, con una totale ignoranza della necessità di essere resilienti, ovvero abbondanti, e ignorando il fatto che viviamo in un sistema complesso.
    Nessun governo al mondo è stato in grado di rispondere. Solo Taiwan che, memore della SARS del 2003, aveva un Piano Antipandemia che ha funzionato. Ma la Cina ha fatto escludere Taiwan dall’ONU e dal WHO e quindi le informazioni, pur mettendole a disposizione di tutti, sono meno rilevanti.
    I protocolli di isolamento sociale e gli aiuti finanziari richiesti da cittadini e imprese dovevano essere in vigore già due mesi fa. Dovevano trovare un modo per far arrivare cibo e farmaci a tutti. E dare soldi a tutti, con il metodo “helicopter money”.
    Purtroppo il ritardo è stato sia a livello di singole nazioni europee e sia a livello di UE.
    In Italia siamo partiti prima, ma essendo la crisi completamente nuova, siamo andati avanti con prove e errori. Piu errori, vedendo i quasi 5000 morti in un mese dal paziente 1. In Italia abbiamo pensato di combattere il virus con la correttezza politica (Firenze e il suo sindaco che propugnavano “abbraccia un cinese” sono un emblema di stupidità ineguagliabile come anche invitare la gente nei musei) per tema di razzismo e a questo abbiamo aggiunto la rissosità politica dei tempi dei comuni medievali, tra governo e opposizione, tra governo e regioni.
    L’incompetenza e la mancanza di senso della responsabilità, ha indotto i politici di tutti i governi mondiali a pensare in termini di equilibrio (in Natura esiste la ricerca dell’equilibrio, la omeostasi, in Natura se raggiungi l’equilibrio muori, perché non c’è più flusso di energia). E ora in di un processo esponenziale in fuga come la trasmissione di un nuovo virus, l’equilibrio è PALESEMENTE impossibile da realizzare, soprattutto in un mondo di scarsità efficiente dove abbiamo una catena di fornitura globalizzata incredibilmente fragile, essendo a una unica fonte (Cina, fanno il 90% dei principi farmaceutici tipo Aspirina, vitamina C e penicillina) grazie al vantaggio di fare un sacco di soldi per pochi ricchi in Occidente. Non pareva vero di usare milioni di poveri cinesi per fare gli schiavi e poi cercare di vendere il tutto a occidentali sempre più poveri, visto che si delocaluzza.
    Stiamo assistendo al collasso di un ordine sociale che non comprende se stesso. Qualche cosa buona è vedere il blocco dell’idiozia calcistica e dell’idiozia del Lotto.

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    Pubblicato da dani2005dani | 22 marzo 2020, 12:10 PM
    • Ciao carerrima! Che bello sentirti!
      Non so perché sono tornato a scrivere. Nostalgia? Cose da dire? L’effetto della quarantena? Una nuova fase dell’esperimento?
      Tutto questo, certamente, e anche di più.
      Questo post, per esempio, era lì a prender polvere da ben prima della pandemia. È bastata una spintarella e oplà, si è autopubblicato.

      La faccenda del virus però è troppo ghiotta. Altro che 11 settembre: questo è a tutti gli effetti l’inizio in pompa magna di una nuova era. Una nuova era in cui, porcaccia la vaccaccia, tutte le peggiori previsioni fatte negli anni passati (e respinte con fastidio e commiserazione da tutti quelli con cui ne ho voluto discutere) si stanno avverando con una precisione al limite del noioso.

      Sto seriamente pensando di mettere tutto in fila in un libro. Il titolo ce l’ho già, è bellissimo. Ma c’è talmente tanto da dire, che forse prima converrebbe mettere in fila le idee, e dibatterne, qui su queste pagine, con menti fresche e scintillanti. Come la tua.

      Per cui, farò così. Come sempre, alternerò scemenze e tristezze – perché è così che funziona. E continuerà a essere così, anche nella prossima, kafkiana Epoca dello Smart Work e della Dumb People.
      A presto!

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      Pubblicato da niarb | 24 marzo 2020, 7:39 PM
  3. Prova (visto che il bhagavad gita che ho scritto prima è scomparos)

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    Pubblicato da Haldeyde | 26 marzo 2020, 5:38 PM
  4. Caro Afterfindus, caro amico mio. Il senso del mio commento verteva sul fatto che io sono solo un modesto vignettista per hobby e che i miei testi raramente hanno una chiave di lettura differente da ciò che si legge. D’altronde la natura ha dato a me discrete capacità grafiche e a te un fantastico talento nello scrivere. Te lo dico da quando ci conosciamo, circa da 40 anni, e non perché mi devi un sacco di soldi o conservi quelle mie foto compromettenti. Tutta questa captatio era solo per confessare che io non sono preparato a sostenere discussioni sul debito pubblico, perché non vorrei sputtanare il livello dei commenti che ricevi e ai quali rispondi.
    Dal basso del mio livello di disinformazione, percepisco il tuo pensiero e la tua teoria e mi piacerebbe dirti che sono d’accordo al 100%, ma il punto, vedi, è che proprio non lo so. Il concetto della mamma che deve continuare a dare cibo, altrimenti la bambina muore, è validissimo se in casa della mamma abitano statisti scandinavi, non i nostri. E’ vero che io, come tanti, sono talmente abituato a sentirmi dire dalla strega cattiva e dalla mia classe dirigente che il debito/colesterolo fa male e fa venire l’infarto, che ormai ci credo. Tuttavia, è dagli anni 80 che chi ci governa espande in continuazione il nostro debito, ma il cibo non viene distribuito a tutti i bimbi di casa. Viene eclissato da politici, industriali, massoni, malavitosi, etc, generando negli ultimi 40 anni un’allargamento impietoso della forbice fra i bimbi affamati e quelli obesi.
    Se non si cambia la classe dirigente (tutta, non solo i politici), iniettare soldi e debito temo che non genererà ricchezza generalizzata in Italia, perché noi siamo come la Grecia: deboli, controllabili, pecoroni.
    Il 50% di noi italiani vota ciecamente Salvini e Meloni (manco cito il povero Berlusca, che ormai mi fa tenerezza ed al confronto di questi due mi sembra tutto sommato uno statista), e li vota nonostante la loro palese incapacità, prima ancora del loro populismo razzista. In Italia con una fake news ti procuri migliaia di voti, anche se è evidente che tu menti o come minimo sei completamente inadeguato a parlare. Come possiamo pensare di dare altri miliardi a palate da gestire a queste macchiette? Non vedi che alla prima disgrazia si riesumano spontaneamente (e senza neanche tanto disappunto) i vari Bertolaso della situazione? Gente abituata a maneggiare soldi in eccesso ed a spruzzarli a pioggia sui soliti noti.
    Ne riparleremo quando saremo in grado di votare una nuova classe dirigente, nuovi politici, nuovi imprenditori. Quando saremo tutti in grado di leggere un articolo senza fermarci al titolo. Quando smetteremo di condividere false notizie perché arrivano da un nostro conoscente e stuzzicano il nostro senso di protesta o semplicemente di odio.
    E’ il motivo per il quale ho votato, e nonostante tutto rivoterò, il M5S. Erano nuovi, giovani, onesti, parlavano di uguaglianza, di proteggere i deboli, di limitare le spese folli e farne di giuste, finalmente. Ma da soli non possono fare nulla ed ora si stanno autofagocitando, come farebbe una malattia autoimmune.
    Tu li daresti 2-300 miliardi a debito in mano a Salvini? Io no.
    Però mi rendo conto che questo è uno sfogotto poco costruttivo.
    Esordivo dicendo che non ne so abbastanza, non che sono scemo. Tu leggi molto su un argomento prima di parlarne, ti documenti, con una costanza ed approfondimento che nella mia indole sono molto più sfuggenti.
    Pertanto vorrei riparlarne dopo aver letto qualcosa, se avrai la gentilezza di suggerirmi un saggio non troppo peso e possibilmente non in ugro-finnico. Uno sul debito ed uno sul MES. Purché non sia la bibliografia completa di Noam Chomski (come tutti i bambini, la mia capacità di attenzione è labile). Non ti prometto che li leggerò subito, ma prima o poi sì.
    Un abbraccio di stima, con un pizzico di Covid.

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    Pubblicato da Haldeyde | 26 marzo 2020, 9:06 PM
    • Carissimo Hal, la verità, purtroppo, non è una bestiolina facile da accalappiare.
      Non è quella che ci raccontano al TG, ma non è neanche scritta su un libriccino segreto che possiedo io, e pochi altri fortunati.
      La verità ognuno di noi se la deve costruire ascoltando tutte le campane, ragionandoci sopra, applicando il proprio buon senso, la propria esperienza e la propria sensibilità, e poi ricostruendo al meglio quello che ha capito. E così verrà fuori che la mia verità assomiglia un po’ alla tua, per certi versi anche a quella di Tizio, per una-due cose al massimo quella di Caio, che pure mi sta sulle balle, e manco per il cavolo a quella di Sempronio, che per altri versi magari è una persona tanto simpatica.
      Ma le tavole incise a mano direttamente dalla manona di Dio quelle no, non credo verranno mai trovate.

      Io ho letto e visto e ascoltato (grazie, YouTube) innumerevoli voci in questi anni. Voci spesso dissonanti, che hanno in testa verità diverse, e che te la raccontano a modo loro.
      Da queste voci ho tratto quello che mi sembra la storia più coerente, più sensata, più elegante (in senso scientifico, ovviamente). E cerco di raccontarla.
      Un giorno magari lo farò dall’inizio alla fine, in un libro, con capitoli, eventi in ordine cronologico, grafici, citazioni e tutto, ma se penso alla mole dell’opera, e alla mia inadeguatezza, mi viene uno smalvino.
      Per cui mi accontento di insinuare qualche dubbio qua e là. Più che sufficiente, per i più curiosi, per lanciarsi in una propria esplorazione personale.

      Una delle cose che ho capito, ad esempio, è che “debito” è un concetto molto frainteso. Volutamente.
      Un’altra cosa che ho capito è che la soluzione di dare sempre la colpa alla politica e alla corruzione non è affatto casuale.
      E che salvare le banche, praticare l’austerità, ristrutturare il debito non sono ipotesi. Sono teoremi più vecchi di quelli di Euclide.
      E poi che, a rivedere quello che è successo in giro per il mondo nel XX e XXI secolo, tutte le dinamiche di cui noi oggi discutiamo sui mass media e nei talk show sono già successe. Non c’è niente di nuovo.
      Sono già state date le stesse colpe (politica corrotta, politica incapace, paesi spendaccioni, popoli incapaci di autogovernarsi) e sono già state adottate le stesse misure che oggi si vorrebbero far sembrare nuove, brillantissime idee. Con risultati che sono stati devastanti in passato, e che quindi non si capisce come potrebbero essere diversi oggi.

      Vuoi un paio di libri? Beh, di due ho parlato spesso. “Shock Economy” di Naomi Klein è un tomo, ma è un punto di riferimento straordinario. “Confessioni di un sicario dell’economia” di John Perkins, invece, si legge veloce come un giallo, ed è sconvolgente. Poi c’è il superclassico “1984”, che alcuni fessacchiotti prendono ancora per un romanzo. E, ancora, parecchi video.
      Io questi video… non li ho mai visti, nel senso che me li sono ripetutamente ascoltati ma solo in audio, mentre andavo al lavoro, e, ancora, non sono la parola di Dio. Sono tante voci, ciascuna delle quali ha qualcosa di interessante da raccontare, in mezzo a banalità o addirittura cavolate assortite. Se ti interessa, te ne indicherò volentieri qualcuno.

      Per tutto il resto, ”per aspera ad astra”. Perché aveva ragione la nostra prof del liceo: non si finisce mai di imparare. E lo studio degli altri, esattamente come a scuola, non vale.
      Un bacione.

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      Pubblicato da niarb | 27 marzo 2020, 3:18 PM
      • Mizzega, mi sento un po’ blastato. Non volevo copiare, ma approfondire il motivo che ti spinge a dire che il “debito” è un concetto frainteso. Io se ho fatto 2400 miliardi di debito, anche se alla fine dell’anno sono stato bravissimo e superproduttivo, con questo giochino mi sono già condannato a pagare interessi per 80-90 miliardi all’anno, praticamente 3 manovre grosse. Ovvio che se potessi andare da tutti coloro i quali hanno comprato il mio debito e dire “ok ragazzi, come tutti gli investimenti che danno cedole elevate sono a rischio, anche i miei BTP lo erano. Quindi grazie, ma avete perso metà del loro valore. Ecco 1200 miliardi e scurdammose ‘o passato”.
        Temo che non funzioni così, anche se non mi è chiaro esattamente perché. Forse perché i mercati ci ammazzerebbero, ma tanto lo fanno già. Anche qui devo studiare.
        Sul “come” ci siamo arrivati, ecco qui apriamo praterie di opinioni molto simili. Certo che ho letto Confessioni di un sicario dell’economia. Lì ti spiega il come ci si arriva ad essere schiavi di una nazione imperialista come gli USA (e magari anche come mamma Europa). Io vorrei che mi si spiegasse come uscirne.
        Lo so che dare la colpa ai politici ed agli evasori suona banale, ma se si cominciasse seriamente a far entrare nelle casse parte di quei 150 miliardi di evaso, e quindi cominciassimo a ridurlo il debito, e quindi gli interessi, probabilmente andremmo sulla buona strada.
        Sono le altre filosofie che non conosco bene. Mi aiutano forse a capire la storia, ma non a focalizzare una soluzione. Tornare alla lira? Non pagare il debito, come diceva Grillo 15 anni fa? Far fallire le banche? Stampare miliardi di euro in più ed iniettare denaro non più soltanto nelle banche, ma nei meccanismi dello Stato? E si può fare? Boh, può darsi. Al momento le voci fuori dal coro sono poche e difficilmente ascoltabili.
        So che economia, titoli, azioni, obbligazioni, valuta, sono carta straccia, aria fritta, se non sono coperte da una effettiva ricchezza di uguale valore.
        Comunque seguirò il tuo consiglio, ma francamente brancolo nel buio.

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        Pubblicato da Haldeyde | 27 marzo 2020, 7:49 PM
        • Ahahahah, non conosco il significato preciso di “blastato” ma non credo sia una cosa carina!
          Scusa Hal, mi sono espresso malissimo. Non intendevo assolutamente dire che non intendo svelare i miei segreti, o non far copiare: ci mancherebbe!
          Il punto è: io ho perfettamente chiaro che la visione mainstream sia orrendamente fallata (es. considerare il debito pubblico alla stregua del debito di una famiglia, chiamare “salvastati” ciò che in effetti è “salvabanche”, ecc.). Posso citarti esempi di ragionamenti che mi hanno aiutato a riflettere, e lo farò qui di seguito.
          Quello che non ho chiaro è quale sia la soluzione. O meglio: una idea me la sono fatta (e, anche quella, la sentirai qui sotto). Ma mentre per la diagnosi non ho un dubbio al mondo, sulla prognosi, ohimè, posso solo sperare.

          È per questo che mi piace chiacchierare di queste cose: per condividere con altri la soddisfazione di essere riusciti a vedere il bluff, e per cercare di capire, insieme, quale possa essere la ricetta vincente per uscire da questo macello.

          Eccoti una carrellata di interventi che credo contribuiscano a fare entrambe le cose: a far capire cosa non va nella narrazione mainstream, e a dare spunti di riflessione per il “dopo”. Come vedrai, sul primo punto c’è una sostanziale coerenza di visione. Sul secondo, molto meno.

           
          Comincerei da Paolo Barnard: è il meno tecnico, ma il più didattico e istrionico. Un’ottima introduzione.

          Poi uno degli interventi più belli, seri e significativi che ho trovato. È del giornalista Marco Bersani, che supporta tutto quello che dice con numeri molto interessanti. Se hai tempo per un solo video, fai che sia questo.

          Un intervento molto tecnico ma anche molto chiaro sul debito pubblico, di Alberto Micalizzi:

          Sempre di Micalizzi, sul debito pubblico e su una possibile via di uscita:

          Due interventi di Valerio Malvezzi: Il primo su debito pubblico e MES, il secondo sugli stessi temi, meno discorsivo ma con grafici.

          Ancora su MES e debito pubblico, Guido Grossi:

          E poi l’interessantissima testimonianza di Francesco Forte, Ministro delle Finanze dell’epoca Craxi (anche se assomiglia un sacco al vecchietto del ritratto di Teomondo Scrofolo):

          E per finire una interessantissima proposta dell’economista Antonino Galloni (Antonino, non Giannino, badaben):

          Questo, per cominciare. Come vedrai, spunti per approfondire ne verranno fuori…
          E meno male che, in quarantena, abbiamo un po’ di tempo in più. 😉

          Buon divertimento!

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          Pubblicato da niarb | 28 marzo 2020, 11:42 am
          • Ecco, credo che mi rivedrò qualcosa. Magari sedimentandosi comincio a capire un flusso. Il caos è la normalità, non tutto si capisce. Ma qualcosa brilla da sola

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            Pubblicato da dani2005dani | 28 marzo 2020, 3:23 PM
          • Tutto al primo colpo non sarebbe umano. E poi c’è da lavorare parecchio di pinze. Ma giustamente per farsi un’opinione, bisogna sentire più campane possibile. Del monocampanone, ohibò, non se ne può più.

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            Pubblicato da niarb | 28 marzo 2020, 3:36 PM
          • Addio Casa di Carta su Netflix….. Comunque sono curioso. Grazie

            Piace a 1 persona

            Pubblicato da Haldeyde | 28 marzo 2020, 6:49 PM
          • Non ho mai visto Casa di Carta, ma da quello che mi hanno detto credo si possano ricavare molti spunti anche lì… Ci guardo anch’io.

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            Pubblicato da niarb | 28 marzo 2020, 6:54 PM
  5. L’ha ripubblicato su Il Canto delle Muse.

    "Mi piace"

    Pubblicato da Daniela | 6 giugno 2020, 10:49 am

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