Mi chiedete se il futuro sia di destra o di sinistra. Se Afterfindus sia un sito di destra o di sinistra. Se io sia di destra o di sinistra.
Dal numero di richieste che ricevo, e dal loro tono, capisco che si tratti di una questione importante.
Magari per qualcuno è così importante che, in base alla mia risposta, potrebbe scegliere di pubblicizzare con entusiasmo la frequentazione di questo sito, oppure potrebbe decidere seduta stante di abbandonarlo per sempre. Accipicchia.
Mi piacerebbe, davvero, darvi la risposta giusta.
Disgraziatamente, per quanto mi sforzi, non riesco proprio a capire il senso della domanda.
E mi verrebbe anzi da dire che questa faccenda della destra e della sinistra ha decisamente cotto il razzo.
Di destra o di sinistra? Perché non mi chiedete se sono guelfo o ghibellino? Orazio o Curiazio? Esseno o zelota? Se tifo per i Colonna o per gli Orsini? Se sto con i Montecchi o i Capuleti? Se simpatizzo per gli Aymara o per i Quechua? Per i Panda di Minneapolis o i Capretti di Nashville? Per gli Hutu o per i Tutsi? (Beh, qui è facile: per i Tutsi.) Per i Romulani o per i Klingon?
“Destra” e “sinistra” sono due categorie del passato, nate nel passato per dare risposte ai problemi di quel tempo (che, neanche a farlo apposta, è passato). Un tempo che, in quanto passato, non c’è più, come i lampioni a petrolio, i gettoni del telefono e i mangiadischi. Un tempo che oramai ha fatto il suo tempo (com’è ovvio), e non ha proprio alcun senso continuare ad accapigliarsi e dividersi, oggi, in suo nome.
Quando sono nate le filosofie che sintetizziamo con “destra” e con “sinistra”, le persone avevano una mentalità diversa da quella odierna, e si confrontavano con idee, problemi e categorie che non sono quelle attuali. Lo stesso modo di sentire era diverso.
Avrebbe senso chiedere a un senatore dell’antica Roma se preferisce i Macintosh o i compatibili Windows? Credete che Gengis Khan potrebbe prendere posizione sulle cellule staminali? O un chierico medievale sull’uso del playback a Sanremo?
Le persone che hanno inventato e costruito le filosofie della destra e della sinistra non potevano nemmeno lontanamente concepire questo presente, men che mai pensare di rifornirlo di soluzioni ideologiche pronte all’uso. Perché, miei giovani padawan, appartenere a una fazione, abbracciare una ideologia, essere schierati significa sposare le tesi che quella fazione o quella ideologia hanno già, pronte e sfornate, senza il fastidio di essere costretti a star lì a pensare con la propria testa.
Dirsi “di destra” o “di sinistra” nel XXI secolo è quindi assolutamente inutile, oltre che anacronistico.
Per vivere (e sopravvivere) in questi anni tumultuosi occorre saper discutere (e a fondo) di altri argomenti, che ahimé non si trovano né ne Il Capitale né in Mein Kampf, non negli scritti di Togliatti né in quelli di Almirante. Tanto per fare qualche esempio:
Economia, Lavoro e Società
- Come porsi nei confronti della globalizzazione? Avanti tutta, o servono delle regole? E, nel caso, quali?
- Delocalizzare il lavoro nei paesi in via di sviluppo è un modo per aumentare la competitività o per condannare a morte le industrie nazionali?
- Gli immigrati portano delinquenza, o si fanno carico dei lavori che a noi non vanno più bene?
- Più diritti ai lavoratori (con il rischio di soffocare le imprese), o maggiori libertà agli imprenditori (con il rischio di allevare una generazione di potenziali dipendenti senza esperienza, senza passione, senza capacità e senza motivazione)?
- I diritti e le libertà dei cittadini di un paese sono uguali per tutti, o dipendono da dove si è nati?
- Uno che immigra dalla Svezia o dagli Stati Uniti è intrinsecamente diverso da uno che immigra da Durazzo?
- Il risparmio individuale fa bene ai cittadini o fa male all’economia? E, nel caso, se l’economia ha interessi contrari a quelli dei cittadini, perché mai una società dovrebbe osannarla tanto, e non considerarla invece alla stregua di una calamità naturale?
- E’ lo Stato a doversi appoggiarsi sulle banche, o le banche sullo Stato?
- Qual’è il confine tra investimento e speculazione?
Energia e Futuro
- Cosa facciamo, ora che il petrolio si sta esaurendo? Servono nuove fonti energetiche, oppure occorre migliorare il modo in cui usiamo quelle attuali?
- Bisogna investire di più sulle fonti rinnovabili o concentrarsi sulla riduzione dei consumi?
- Nucleare, carbone o bicicletta? E gli anziani?
Medicina, Bioetica e Genetica
- Tutto è lecito, o bisogna porsi dei limiti? E’ giusto intervenire su embrioni malformati?
- Fino a che punto è lecito intervenire sul corpo umano? Curare una malattia o ricostruire un volto sfigurato da un’ustione è così filosoficamente diverso da impiantare delle turbotette?
- L’applicazione della generica all’agricoltura (i famosi OGM) è una mostruosità, o un metodo figo per avere mandarini senza semi?
Democrazia e Informazione
- Come si distingue un evento dalla sua interpretazione?
- La democrazia è la prevalenza della maggioranza sulla minoranza, o il capriccio di piccole minoranze molto attive sulla grande massa inerte?
- Come bilanciare il diritto alla privacy con il diritto all’informazione?
- Come separare informazione da pubblicità?
Io una risposta per tutte queste domande, sfortunamente, non ce l’ho.
Ho qualche idea. Sparsa, confusa, spesso deboluccia. Ma neanche su tutto.
Avrei invece un bisogno disperato di approfondire, di sviscerare, di discutere, di imparare.
Avrei bisogno di sentire gente in gamba che ne parla, e di confrontarmi con teste ed esperienze diverse dalla mia.
E non per una malcelata forma di onanismo intellettuale. Semplicemente perché la risposta a tutte quelle domande (e a molte altre, che al momento non mi vengono in mente), disegneranno in modo preciso il mondo in cui mi troverò a vivere io, e dopo di me i miei figli. E poi i loro.
Mentre invece continuare a berciare intorno a maschere e bandiere della preistoria non cambierà uno iota del futuro. Se foste stati sul ponte del Titanic mentre affondava, pensate davvero che sarebbe cambiato qualcosa se l’orchestrina avesse suonato Faccetta nera o l’Internazionale?
Ci sono molti modi diversi di essere furbi. Parlare di destra e di sinistra non è uno di questi.
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.