Per la serie “Figure di tolla in ambito internazionale”, detta anche “Ecco quello che pensa(va)no di noi – ed è dura dargli torto”, ecco a voi un simpatico memorandum dell’Ufficio per le Analisi Politiche del Governo degli Stati Uniti sulla situazione politica italiana, redatto nel 1981 e desecretato dalla CIA una ventina d’anni più tardi.
Ve lo anticipo: non ci facciamo una gran figura. Non c’era ancora Berlusconi, non c’era Casini, non c’era Bersani, non c’erano Scilipoti, la Santanchè, la Minetti, Previti, Bossi, Scajola né tutto il resto della cage aux folles. Non c’era nemmeno il Trota. Ma non ci facciamo comunque una gran figura.
Il documento originale, qui integralmente tradotto dalle magiche app del mio iGloo, grazie al Freedom Of Information Act è reperibile sul sito della Central Intelligence Agency a questo indirizzo.
La traduzione è in italico (e va quindi letta inclinando la testa leggermente verso destra), mentre i miei commenti sono tra parentesi. Per motivi di sicurezza.
L’aspetto più imponderabile della situazione italiana resta l’impatto del cosiddetto “scandalo della loggia massonica” sulla classe dirigente del Paese e sulle sue istituzioni democratiche.
Le accuse di aver cospirato per creare “uno stato all’interno dello Stato” hanno già toccato tutti i principali partiti, comunisti esclusi, e si sono estese al mondo dell’impresa, dell’università, e alla stampa. E’ comunque possibile che lo scandalo sia stato sopravvalutato, e che farà il suo corso per poi venire gradualmente insabbiato – è lo schema tipico della maggior parte degli scandali italiani.
(Hanno ragione? Hanno ragione. C’è da andarne fieri? NON c’è da andarne fieri)
(Se possibile, quello con meno rogna, grazie)
(“‘so ragazzi”, verrebbe da dire)
(“‘so cojoni”, in alternativa)
Alla pubblicazione delle liste dei membri della loggia, che contenevano i nomi di molti ministri, il capo dei socialisti Craxi ha pensato di sfruttare lo scandalo come un’occasione per alimentare le sue ambizioni, e ha rifiutato di avallare un tentativo di rimpasto. I democristiani, timorosi di cedere simbolicamente il proprio primato nella politica italiana, hanno respinto la collaborazione che Craxi offriva in cambio della Presidenza del Consiglio.
(Oh, questa sì è realpolitik. Eversione, scandalo, ambizioni, ricatti, egoismi, ritorsioni, e rimpasti. E tutto in meno di quattro righe)
(Ecco, con anche i frustrati, il quadro è completo)
(Ma perché il tempo passa solo per noi mortali, mentre la politica vive in un eterno “Giorno della marmotta”?)
(Cioè: quelli sputtanati dagli scandali, quelli che hanno mentito e rubato, sono i membri della classe dirigente. E se per caso sparissero dalla faccia della Terra tutti quanti, domani mattina, non cambierebbe assolutamente niente. Quelli invece che lavorano, si fanno il mazzo e mandano avanti il Paese, sono le classi inferiori. Quelli che non vanno in giro a cazzeggiare in logge segrete. Quelli non contano un tappo ma, pensa te, lavorano)
(Ehi, non provate anche voi un senso di deja-vu?)
(Mmm, qui in effetti la situazione è leggermente cambiata. Le riserve monetarie italiane hanno fatto più o meno la fine delle riserve degli indiani nel Far West.)
(Amen)
(Ah, quindi a livello internazionale anche senza scandali o altri guai facciamo normalmente questa bellissima impressione…)
(Insomma: ci chiamano ai vertici internazionali per fare la triplice figura di burattini, vermi e conigli. E nessuno dei tre con accezione positiva)
(Per chi se la vuol bere…)
Perché mi sono preso la briga di tradurre e pubblicare queste due paginette?
Da un lato, per restituire un giusto senso di prospettiva. All’estero c’è gente che ci vede così, da un sacco di tempo, e non se ne stupisce nemmeno più.
Dall’altro, per una piccola puntina di sadismo di carattere personale: se voi che leggete vivete nel XXI secolo, forse scorrendo queste righe vi ha attraversato la mente un pensiero del tipo “Porcaccio l’emiciclo, ma perché non riusciamo a imparare niente, neanche dal passato più recente?”.
Beh, volevo farvi capire che cosa provo spesso io, cronista dei vostri tempi, che scrive dal futuro.
MA E’ MERAVIGLIOSO! Qui c’è tutta la storia dell’Italia del dopoguerra in poche righe!
Sì sì, è proprio il giorno della marmotta! Gli ANNI della marmotta!!!
Certo che dopo vent’anni di Lega, tangentopoli, conflitto di interessi, trattative stato-mafia, inciuci ecc. la storia della P2 fa quasi tenerezza.
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Beh, SaraM, non è che un capolavoro di questo genere si possa improvvisare al primo tentativo.
Per riuscire a incasinare allo stadio attuale un Paese che, di suo, aveva il patrimonio storico e artistico più imponente al mondo, alcuni tra gli scenari naturali più unici ed evocativi del globo, l’arte culinaria più riconosciuta a livello siderale, una lunga storia di scoperte scientifiche e innovazioni tecnologiche, le industrie più prestigiose nel campo del lusso, della meccanica, della chimica e dell’alimentare, e uno stile di vita invidiato anche dai delfini… per sprecare tutto questo, non è che potevano bastare vent’anni di psiconani, ballerine e tronisti. Il lavoro è necessariamente dovuto iniziare molto prima.
Lo dico sempre ai miei studenti: ragazzi, preparatevi sempre, non fate le cose raffazzonate. Un lavoro fatto bene è un lavoro che si pianifica da tempo.
(La P2, tsé. Dilettanti allo sbaraglio…)
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