Mappamondo

Buon Natale!

Buon Natale a tutti!
Oggi è un giorno molto, molto speciale.  Perché è Natale.

Voi naturalmente non sapete cosa sia il Natale, ma io sì.  E’ il vantaggio di essere archeologhi.  O archeologi.  O entrambi.

Vedete, tanto, tantissimo tempo fa, prima che i ghiacci cessassero di essere una coreografia per film su naufragi e ricoprissero le terre emerse, la gente di tutto il mondo celebrava il Natale.  Che è una festa antica, molto più antica della stessa Glaciazione.  E anche un po’ misteriosa.

 
In effetti, all’apparenza, il Natale era una semplice necessità dell’Era del Mercato.  Visto che la gente trascorreva la maggior parte dell’anno a sgobbare e a tirare la cinghia, almeno una volta all’anno c’era l’obbligo di non andare al lavoro e di darsi compulsivamente ad acquisti inutili e sconsiderati.  Una pratica indispensabile per forzare i consumi ed evitare la stagnazione dell’economia.

La tradizione imponeva infatti a tutti i cittadini di scambiare regali con amici e parenti, anche se si trattava di persone che nel corso dell’anno non si frequentavano mai, o gente a cui si sarebbe preferito passare sopra con un carro pieno di incudini.  In aggiunta, nel periodo natalizio si era obbligati ad abbuffarsi come se la settimana seguente non dovessero scattare i saldi, ma la carestia.  Gli eccessi alimentari, in una spirale virtuosa, provocavano a loro volta ulteriori consumi: digestivi, purganti, tisane dimagranti, palestre, massaggi, integratori e ricostituenti di varia foggia.

<Una sana festa globale, insomma, in cui gli improvvidi lavoratori, dopo aver egoisticamente accumulato risparmi per undici mesi rischiando di mandare in tilt l'economia, avevano finalmente l'occasione di spurgare i loro conti correnti, rimettendo in circolo la linfa benefica del mercato, e ritrovando eccellenti motivazioni per affrontare un ulteriore anno di produttività.

 
Ma il Natale aveva anche una componente sovrannaturale, mistica, direi quasi magica.

In quei giorni infatti le persone, letteralmente, si trasformavano: imprenditori d'assalto trascorrevano interi pomeriggi ad appendere fragili palline di vetro ad alberi di polipropilene; manager da combattimento aiutavano i nipotini a costruire capanne e mangiatoie in miniatura; tagliagole e associazionisti a delinquere montavano renne intermittenti in giardino; turbognocche da discoteca si improvvisavano pasticcere; e grassi e pigri nonnacci calciodipendenti si infagottavano in pigiami rossi e parrucca bianca per simulare tragicomiche discese dal camino.

E poi tutti, chiloputtanieri e turbosniffatrici, si affollavano in grandi edifici privi di riscaldamento e di collegamento satellitare per cantare litanie spaccacuore con gli occhi rivolti al cielo e una candela in mano.

Un mistero davvero inquietante.

 
Ma a Natale si festeggiava soprattutto un compleanno.  Anzi, svariati compleanni.

Per la verità, su un pianeta con 7 miliardi di individui si celebrano ogni giorno circa 19 milioni di compleanni.  Se qualcuno avesse voglia di cercare coincidenze con il lanternino, con un po’ di pazienza (e un buon database) si potrebbero fare ogni genere di scoperte “eccezionali”.  Ad esempio: quale giorno dell’anno vede la maggior prevalenza di gente che si chiama Gustavo?  E qual’è il giorno in cui c’è la maggior concentrazione di gente che, in seguito, si è abbonata al Postal Market?  In che giorno nascono con maggiore probabilità i benzinai?  E via di questo passo. Matematica elementare.

 
Ma tra i nati del 25 dicembre c’è qualcosa di diverso.  C’è, indiscutibilmente, un certo affollamento di personaggi… diciamo particolari.

Provate a far caso a questo elenco di festeggiati del 25 dicembre – accanto a ciascuno è riportata la professione e l’anno di nascita, nella notazione standard “p.u.s.”, Prima dell’Undici Settembre:

  • Horus (per gli amici Osiride), divinità egizia (circa 5000 p.u.s.)
  • Attis, divinità frigia (circa 3200 p.u.s.)
  • Mithra, divinità persiana (circa 3200 p.u.s.)
  • Krishna, divinità indiana (circa 2900 p.u.s.)
  • Dioniso (in arte Bacco), simpatica divinità greca, romana e bolognese (circa 2500 p.u.s.)
  • Gesù di Nazareth (ma non era di Betlemme?), divinità cristiana (anno 2001 p.u.s.)
  • Isaac Newton, divinità scientifica e grande osservatore di mele (anno 359 p.u.s.)
  • Cab Calloway, divinità soul (anno 94 p.u.s.)
  • Carlos Castaneda, cercatore di divinità (anno 76 p.u.s.)
  • Helena Christensen, divinità danese (anno 33 p.u.s.)

 
Notate nulla di strano?  Okay, a parte il fatto che alcuni nomi sono buffi.

Non vi siete accorti il ramo di attività dei personaggi nella lista?  Non ci sono avvocati, pizzicagnoli, spazzacamini né tornitori.
Amici, i signori in elenco sono tutti divini. E non lo dico come lo direbbe un gay di fronte a dei boxer firmati.  Questa è quel tipo di gente che non fa la fila al ristorante, non è nel mirino del fisco e, soprattutto, ha la possibilità di scegliersi il giorno del compleanno.

 
Le cose stanno così.  Il 25 dicembre è un giorno piuttosto speciale.  Anzi, è la notte prima che è speciale.

Se vi mettete lì a misurare la durata di tutte le notti dell’anno (è un po’ noioso, ma si può fare) vi accorgerete che la notte tra il 24 e il 25 effettivamente è la più lunga.  Quella successiva è già un po’ più corta.  Quella dopo, ancora più corta.  E così via, dritto fino all’estate, in giugno, quando si arriva alla notte più corta di tutte, e di lì tutte le successive ricominciano ad allungarsi.

Oh, lo so cosa stanno pensando i saputelli che leggono la Settimana Enigmistica: ma il giorno del solstizio d’inverno non è il 21 dicembre?  Cosa c’entra il 25?

 
Beh, la faccenda è questa.  Tra il 22 e il 24 dicembre il Sole inverte il proprio moto nel senso astronomico della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale.  Per gli osservatori nell’emisfero nord della Terra il Sole sembra quindi fermarsi in cielo, perchè in effetti sta facendo manovra, cambia direzione.  L’effetto è che il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima.

Il giorno del solstizio cade in effetti più o meno il 21, ma a causa dell’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo.  Il Sole, quindi, nel giorno del solstizio d’inverno tocca la fase più debole quanto a luce e calore, e pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e trionfante sulle tenebre.  E appare quindi “rinascere” proprio il 25 dicembre.

(Vi chiederete cosa gliene importasse agli Antichi Padri del Sole.  Lo capireste da soli se, come molti di loro, aveste investito un mucchio di soldi in pannelli fotovoltaici.  E se viveste in un mondo in cui senza una bella abbronzatura l’altro sesso ti considera malaticcio, e di conseguenza merce di scarso valore erotico.)

 
Il fatto che dopo il 24 dicembre le notti si facciano sempre più brevi (e quindi che l’alba arrivi sempre prima) è stato visto dai nostri poetici antenati come un segno della riscossa del Sole.  Dal 25 dicembre, quindi, è il Sole che tira fuori i muscoli, e lancia la sua sfida vittoriosa sulle tenebre.

E’ questo il motivo per cui tutti i VIP che se lo potevano permettere facevano in modo di far figurare il 25 dicembre come loro data di nascita: una associazione simbolica con la luce, la melanina, il calore, la potenza, i kilowatt.  E’ come se uno stilista mentisse sulle sue origini provinciali, e per darsi un certo tono dichiarasse di essere nato a Parigi, o a New York.

 
Naturalmente, potrebbe essere tutta un’invenzione.  Potrebbe essere che tutti questi dèi non raccontassero frottole, e fossero effettivamente nati il 25 dicembre.  Ma allora vorrebbe dire che il 25 marzo (il giorno che cade nove mesi prima del 25 dicembre) il Club dei Genitori degli Dei chiude per turno e, per combinazione, sempre quel giorno lì non ci sia mai nulla di interessante alla God-TV.

E di questo, purtroppo, non abbiamo conferme.

In ogni caso, fate voi.  Astronomi, mistici o romantici… buon Natale a tutti!
 

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