L’estabilishment politico italiano è in subbuglio.
Le forze politiche incaricate di formare il nuovo governo sono riuscite a mettersi d’accordo per quanto riguarda il programma, ma non hanno ancora individuato la personalità in grado di guidare il nuovo esecutivo. Nomi di possibili candidati sbucano ogni ora, e con la stessa frequenza con cui vengono proposti, altrettanto velocemente vengono scartati.
Si profila insomma un lungo stallo istituzionale, al tempo stesso deleterio per i cittadini e imbarazzante per l’intero Paese.
Ma l’Italia non può più aspettare. Il presidente della Repubblica si sta innervosendo, e gli stessi partiti, stremati, anelano ad una soluzione solida, convincente, ed immediata.
Ed è quindi per questo che qui alla Afterfindus abbiamo con riluttanza messo via il cestino del picnic ed abbiamo graziosamente accettato, ancora una volta, di sacrificare i sollazzi del weekend alla più alta causa dell’amor patrio.
(Perché se c’è una cosa che ci scoccia da matti, a noialtri, ancor più della sabbia nel pannolino, è proprio questo genere di ingolfamento della società civile, di ristagno istituzionale, di assenza di progettualità.)
E quindi ci siamo rinchiusi in camera di Caritatis (una nostra amica sarda), con una cisterna di caffè e un europallet di pazienza, e abbiamo passato in rassegna un numero sconcertante di curricula.
Finché, come un lampo nella notte, abbiamo individuato con precisione neurochirurgica il candidato ideale.
L’Italia cerca un nuovo leader, giusto?
- Lo vuole per l’appunto nuovo, slegato dai vecchi schieramenti politici e dalle trite logiche partitocratiche.
- Lo vuole onesto, uno che non solo abbia una fedina penale tirata col Dixan, ma che abbia già dimostrato coi fatti la sua dedizione ai temi della correttezza, della trasparenza, dell’incorruttibilità.
- Lo vuole indagatore, capace di scovare nei meandri del Paese e della vita pubblica tutto quello che accade di storto o che non funziona.
- Lo vuole operativo, non il solito parruccone tutto chiacchiere e interpellanze, ma uno che si sia costruito la sua credibilità sul campo, nelle strade, sui luoghi di lavoro, tra la gente.
- Lo vuole preparato, uno che abbia un solido curriculum in ambito di frodi finanziarie, truffe sanitarie, sprechi amministrativi, rivendicazioni giuslavoristiche, dimostrazioni scolastiche, battaglie per l’ambiente.
- Lo vuole esperto di nuovi media, perché la vecchia classe politica finora ha fatto sempre e solo un uso pessimo delle nuove tecnologie di comunicazione, a cominciare dalla TV.
- Lo vuole anche simpatico, perché questo è un paese litigioso e sarebbe importante riuscire a dialogare serenamente con tutti.
- Lo vuole, infine, anche un po’ “rosso”, affinché anche la parte politica sconfitta alle elezioni non si senta per i prossimi cinque anni esclusa dalla vita politica del Paese.
Mica banale. Uno così, decisamente, non si trova nei cestoni dell’ipermercato.
EBBENE
il candidato che, dopo un lungo e attento scrutinio, ci sentiamo di proporre, soddisfa appieno (e sfidiamo chiunque a dimostrare il contrario) tutte le caratteristiche proposte.
Dalla prima, all’ultima.
Controllate pure.
E quindi è lei che aspettiamo, Presidente.
E’ lei che vogliamo a guidare il consiglio dei ministri.
E’ lei che vogliamo alla guida del Governo, e a simbolo dello Stato.
E’ a lei che chiediamo di traghettarci dalla palude del presente a un futuro di crescita e cambiamento.
E dunque un triplice urrà per il nostro candidato Presidente del Consiglio, l’onorevole…
(clicca qui per continuare.)
Ciao Niarb. Stai attento che non ti arrivino telefonate al tuo cellulare con i seguenti prefissi:
1) 06;
2) 02;
3) 081.
Potresti essere tu, il ricercato….
io metto tutto nel RIFIUTA le chiamate che non conosco…attento eh…
(Bentornato).
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Mia cara, meglio che arrivino telefonate dal cellulare piuttosto che direttamente il cellulare con dentro i celerini e il kit “Waterboarding for beginners”…
Uno cerca di dare una mano, poi se la gente non gradisce… 😉
(Grazie per il bentornato. Cercherò di rifarmi vivo con qualcosa di meno scemo.)
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AZZ…DOVEVO SPECIFICARE IL CELLULARE…Mi stavo dimenticando che sei pine in the ass. iO INVECE, sono prorpio una pigna in c**o, di quelle serie…ma so che mi stimi per quello….
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Pine in the ass, ohi ohi ohi, suona doloroso. Con tutti quegli aghetti, poi.
Per la verità ti stimo soprattutto per i tuoi articoli & commenti saggi e ameni, ma se vogliamo buttarla sul vegano sempreverde, andiamo pure. Di clorofilla non ce n’è mai abbastanza.
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Così è contento pure silvio!
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Esattamente. Dopotutto, a un presidente del consiglio con la voce da cumenda e circondato da veline discinte siamo già abituati… 😀
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