Giornalismo investigativo di altissimo livello quest’oggi su Afterfindus!
Croce del Cappero, 30 agosto. Sono rimasti a bocca aperta a farsi tormentare le otturazioni dalle mosche quei pochissimi (va detto) che si ostinano a considerare Afterfindus un sito frivolo, superficiale, generalista, molliccio e senza un suo scopo specifico nella catena alimentare dell’umanità.
Perché oggi, proprio oggi, noi della Redazione Centrale di Afterfindus possiamo orgogliosamente annunciare di aver finalmente messo a segno un colpo che lascerà il segno nella storia del giornalismo – e frutterà al bar qui sotto parecchie sbicchierate.
L’abbiamo scovato, gente, è proprio così: l’abbiamo scovato!
Le cronache degli ultimi anni, lo sappiamo, sono piene di storie di caccia all’uomo entusiasmanti.
Ricerche d’archivio, pedinamenti, ricatti, infiltrazioni, intercettazioni ambientali, droni, appostamenti in macchina o arrampicate su alberi spunzecchiosi al limite della resistenza umana: nulla è stato risparmiato, pur di centrare l’obiettivo.
E quindi, dopo la saga della cattura di Saddam Hussein, i quarantatre anni di caccia a Bernardo Provenzano, dopo l’epopea decennale della ricerca di Bin Laden (sulla quale non potete non aver letto questo fondamentale resoconto), finalmente anche noi di Afterfindus possiamo con orgoglio mostrare il nostro trofeo.
Perché L’ABBIAMO BECCATO!
Lui, l’ultimo criminale.
Il genio del male.
La mente più perversa di questo inizio di XXI secolo.
Il famigerato
INVENTORE DELLA RACCOLTA PORTA A PORTA!
Non siete felici?
Non vi sentite più sicuri?
Non nutrite maggiori speranze, ora, per il futuro vostro, dei vostri figli, e dell’ambiente che, poveretto, ci circonda?
E non fate quella faccia. Non ditemi che non sapevate fosse LUI, il nemico pubblico numero uno.
A meno che non siate rimasti acciambellati nel cesto della biancheria negli ultimi dieci anni, di qualcosa vi sarete pure accorti.
Avrete notato, per esempio, come sofisticate villette, simpatici condomini, graziosi insediamenti residenziali, allegri quartieri e ridenti cittadine siano state trasformate, da quei luoghi ordinati e piacevoli che erano, in lerci porcai di questo tenore, vero?
Vi sarete accorti come abitati civili e curati siano stati ridotti dall’Infame Distruttore in discariche a cielo aperto, in Calcutte suburbane, in terre dei fuochi prêt-à-porter?
E oltretutto (ma pensa te la perversione) in nome dell’ecologia??
Mah. Io non lo so che fastidio desse, esattamente, la raccolta differenziata tradizionale. Quella coi cassonetti, e i furgoni che arrivavano di notte, quasi di nascosto, a svuotarli.
Sì, certo, le campane, esteticamente parlando, facevano un po’ pena. E i cassonetti rugginosi e scrostati non erano esattamente un inno all’estetica.
Ma bastava pensarla un po’ meglio.
In tanti avevano già escogitato maniere un po’ meno bovine di rivestire i suddetti contenitori, o magari di nasconderli dietro a schermi, pannelli colorati, siepi o alberini.
Ma da lì a farsi venire in mente la vaccata dei sacchetti per terra, è come rinunciare a ripulire il gabinetto tirando l’acqua e mettersi a tirare la cacca direttamente in strada.
E così, in pochi anni il Dannatissimo Psicotico è riuscito a perpetrare il suo doppio, orrendo crimine:
- Elevare a modello da imitare quelle (poche) città in cui la spazzatura per strada era già un problema (quelle in cui scarafaggi e pantegane la facevano già da padrone, quelle che i turisti e spesso gli stessi nativi cominciavano già a evitare)
- Trasformare in merdaio anche tutte le altre, quelle in cui fino a poco tempo prima una cartaccia per terra o uno stronzino di chihuahua erano elemento più che sufficiente per innescare furiose faide condominiali.
Beh, cittadini, noi però l’abbiamo beccato.
Era lì, il porco.
Dove nessuno l’aveva cercato.
Era nascosto, in posizione defilata, all’interno della Tavola Periodica degli Elementi. Roba da matti, eh?
Proprio come Bin Laden, Provenzano e tutti gli altri: non era nascosto chissà dove, ma sotto gli occhi di tutti, dove nessuno si è preoccupato di andarlo a cercare.
Esattamente lì (seguite la freccia), dove ora è rimasto il buco.
Non avete capito?
Ahi ahi ahi.
Chiedete allora a un amico chimico.
(E’ bello avere amici chimici. Tutti dovrebbero avere amici chimici. I chimici sono gente meravigliosa).
E se non avete un amico chimico (e poverini, mi dispiacerebbe), guardate su Google, o sul libro delle medie, o chiedete al vicino di casa laureato che cosa si annida tra il Rubidio e l’Ittrio, subito sotto al Calcio, e sopra al Bario.
In un batter d’occhio, capirete.
Perché, decisamente: questo è LUI.
Non avrei mai pensato fosse lui. Eppure l’ho visto un sacco di volte! Aveva ragione Edgar Allan Poe: per nascondere qualcosa basta metterlo in evidenza.
Dubbio orrendo: con i rifiuti in evidenza, ci stanno nascondendo i rifiuti?!
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Mi rifiuto di crederlo. 😉
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Ripensandoci: era di Edgar Allan Poe quella frase, o di Valeria Marini (pensando alla sua faccia)?
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Mi sa che era Valeria Marini
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Bene, se mi arriva la querela ti citerò come teste a discarico.
E dalla discarica, torniamo al tema principale: la spazzatura.
“Tout se tient” (V. Marini, XVIII Brassière Conference, Bra)
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In effetti il porta a porta ha causato liti e guai anche dalle mie parti. Avremmo fatto prima e meglio a mettere una bella tassa sugli imballaggi e sulle bottigliette.
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Guarda Fausto, di soluzioni più intelligenti credo proprio se ne possano scovare a grappoli. La tassa? Perché no (purché la paghi il costruttore). Personalmente tenderei a preferire il caro vecchio semplice vuoto (o imballo) a rendere. Che di colpo fa diventare stupido il buttare e furbo il raccattare.
Ma anche i cassonetti non mi sembravano nulla di così efferato.
Senza contare che, dal momento che ormai ci siamo abituati a dividere i rifiuti in sacchi di colore diverso, non vedo perché i vari sacchi non possano essere raccolti tutti insieme, dallo stesso cassonetto, nello stesso giro, dallo stesso furgone.
Qualsiasi cosa, insomma, tranne la schifosa distesa dei sacchettacci a terra.
Certo, mi rendo conto, la premessa iniziale è forse un po’ eccessiva. Occorrerebbe che, chi fa le regole, prima di deliberare si mettesse a pensare…
In effetti, fantascienza. Più probabile che arrivino dischi volanti da un pianeta su cui il nostro pattume è considerato un cibo prelibato, e che si portino via tutto loro. 😉
Buon appetito, alieni!
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È bello leggerti e leggere questi flash di varia umanità. Mi sto piegando in due dal ridere perché penso al fatto che nel cortile del palazzo in cui abito qualcuno si è introdotto di notte per rubare due (su dodici) bidoni della differenziata. Anche questo nel suo piccolo è uno scoop di varia umanità.
Ma poi, cosa se ne fa del bidone? Lo rivenderà? Non sa che i Comuni li regalano?
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Grazie Marco,e benvenuto su Afterfindus!
Complimenti innanzitutto per esser stato il primo a codificare l’ultima perversione civile di questo scorcio di XXI secolo: il feticismo da spazzatura. Notevole.
C’è anche da dire che, dopo il furto della salma di Mike Bongiorno (ogni parallelismo è assolutamente accidentale), il cassonetto della demenza umana cominciava già a dar segni di riempimento…
A meno che nel tuo palazzo non abitino parlamentari, assessori, sottosegretari, riciclatori o terzini senza scrupoli. Tutta gente più che abituata a gestire con tritadocumenti e bidoni di plastica azzurra il frutto delle proprie nefandezze. 🙂
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