Le riforme, oggettivamente, hanno rotto le palle.
Ai belli, ai brutti, ai grezzi, ai raffinati, agli imbecilli, e ai santi.
E anche agli alberi di Natale.
Perlomeno, hanno rotto le palle le consuete, trite riforme a cui ci ha abituato la solita, inconcludente politica: pompose nel nome, fumose nella sostanza, astruse nella lettura, dubbie nell’interpretazione, evanescenti sul piano dei risultati.
Ma per fortuna ci pensa Afterfindus.
Oggi qui per voi, cari concittadini, un raro esempio di riforma chiara, semplice, diretta, inequivocabile, sulla cui efficacia sono pronto a scommettere quattro o cinque etti dei miei organi interni (si sceglie alla cassa).
Una riforma che ci tocca tutti, che avrà un grande impatto sulla vita quotidiana di ognuno di noi, e che pone solide basi per la necessaria crescita del senso di responsabilità e della coscienza civile dell’intero paese.
La riforma del divieto di sosta.
Qui alla Afterfindus Productions abbiamo speso parecchie notti (e parecchi euro, in amarini) per elaborarla in una forma sufficientemente esauriente e compatta.
Perché non volevamo una riforma qualsiasi. Volevamo una riforma sintetica, facile da ricordare.
Una riforma priva di ambiguità.
Una riforma che avesse in sè il rigore di un comandamento biblico e l’eleganza di un haiku giapponese.
E al tempo stesso una riforma importante, tangibile, d’impatto.
Una riforma diretta a cogliere molteplici obiettivi:
- città più vivibili
- minore inquinamento
- viabilità più ordinata
- maggior rispetto tra le persone
- un nuovo paradigma di educazione e di civismo.
Una riforma che, incidentalmente, costerà zero euro allo Stato, e porterà benefici, appagamento e soddisfazione a milioni di cittadini.
Per cui bando alle ciance, ed eccola qua. La straordinaria riforma del divieto di sosta.
Riforma del Divieto di Sosta, Titolo Primo, Articolo 1, Comma 1:
Il vandalismo sulle automobili in divieto di sosta non è reato.
Anzi.
Eccola qui.
Non è perfetta?
Rileggetela con calma. Poi iniziate a considerarne le possibilità.
Per completezza di informazione, dobbiamo sottolineare che su quell’”Anzi” c’è stato parecchio dibattito.
La riforma sarebbe già stata perfettamente funzionale anche senza. L’”Anzi” poteva quasi suonare come un di più, un vuoto incitamento, un manierismo gratuito.
Dopo molto dibattito, siamo però giunti alla conclusione che, grazie a questo potente avverbio, il messaggio ne esce enormemente rafforzato. Da semplice comma ad autentica, imperiosa call to action:
Un maleducato deficiente pezedmerda ti ha parcheggiato davanti al portone, o sulle striscie pedonali, sulla rampa per carrozzelle, sulla ciclabile, sul marciapiede, sul parcheggio per disabili, nella corsia per ambulanze, all’imbocco dello svincolo, sull’aiuola, o in doppia, tripla o quadrupla fila?
L’animale ha forse parcheggiato in modo da bloccarti la macchina, o da portar via due parcheggi, o da mandare in tilt il traffico mentre lui/lei fa i suoi comodi?
E ti sbeffeggia, il maledetto, come se le sue doppie frecce lo autorizzassero a violare qualsiasi norma, a restringere carreggiate, a ostacolare svincoli, a imbottigliare pedoni e carrozzine?
Non è un’offesa a te, cittadino.
E’ un reato.
E’ un attentato al concetto stesso di civiltà, di vivere comune.
E quindi, cittadino, agisci. Sei membro di una società organizzata, una comunità basata sul rispetto della libertà degli altri e sull’obbedienza alle regole. Questa non è una giungla.
Ragion per cui prendi una chiave, un ferro, una pietra, una clava, una bottiglia di acido, un lanciafiamme, una sega, un flessibile, un bazooka, ed esprimi in modo indelebile il tuo civile dissenso.
Sfregiagli la vettura.
Graffiagliela.
Rigagliela.
Incidigliela.
Smazzolagliela.
Storgigliela.
Sbozzagliela.
Sbriciolagliela.
Massacragliela.
Disintegragliela.
Fai a lei quello che vorresti fare al suo conducente.
Libera il demanio, ovvero il Cosmo, da quella presenza violenta e prevaricatrice.
Che il tuo gesto sgombri simbolicamente la rampa per il disabile, il parcheggio per la partorienda, il passo carraio per il pensionato, la curva per il furgonato, la svolta per l’imbranato.
Che quella lamiera contorta e scorticata alzi al cielo il grido liberatorio del cittadino vessato e vendicatore.
Che il ferro dei tuoi arnesi incida in lettere incancellabili un’ode gloriosa alla catarsi e alla viabilità perennemente scorrevole, nei secoli dei secoli dei secoli. Amen.”
Questo per quanto riguarda il lato emotivo della questione. Da un punto di vista prettamente politico-amministrativo, invece, i cinque obiettivi cardine della riforma (già citati) andrebbero ad assommarsi ad una quantità di benefici effetti collaterali.
La riforma contribuirà infatti ad allentare la morsa della disoccupazione, aprendo la strada a innumerevoli opportunità per carrozzieri, ricambisti, robivecchi, demolitori, e autisti di carro attrezzi.
Si prevede inoltre un contraccolpo positivo sulla sanità pubblica, con un brusco crollo dei colpiti da stress, nevrosi, depressione e ulcera cronica. Poche cose come le mazzate sulla carrozzeria di un deficiente possono sortire effetti così potentemente taumaturgici per la salute fisica e l’equilibrio mentale dell’uomo medio.
La riforma del divieto di sosta, insomma, accompagnerà l’intera nazione verso un radioso futuro fatto di leggi comprensibili, metropoli scorrevoli, e cittadini tranquilli, attenti e rispettosi.
E direi che non è male, per una legge lunga esattamente… la metà di un tweet.
NOTA DELLA REDAZIONE
Per quanto sorprendente, gli atti consigliati in questo articolo sono considerati dalla legislazione vigente assolutamente illegali.
Fino a quando la riforma non entrerà in vigore, il danneggiamento della proprietà di anche la peggiore testa di cazzo del creato non verrà presa con umorismo da magistrati e forze dell’ordine.
Nulla di quanto sopra descritto è di conseguenza da portarsi a termine adducendo la lettura di Afterfindus a sua causa e giustificazione.
Se poi qualcuno dovesse mai decidere di cominciare ad allenarsi in anticipo al rispetto della normativa prossima ventura, cosa posso mai dirvi, siete tutti maggiorenni…
No, sul serio…cosa ti hanno fatto, dimmi tutto (ti capisco).
Siccome anche il medico si cura curando i suoi pazienti, ecco che mi offro…
http://www.dietepertutti.net/il-consiglio-della-domenica/
P.S. la pipì sulla ruota è ammessa, comunque…se non ti vede nessuno…
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Cosa mi hanno fatto, dici. Ma niente, figurati.
Fai così, scegli tu la Ragione Che Mi Piace Di Più Per Spiegare Il Perché Uno Un Bel Giorno Decida Di Scrivere Un Articolo Del Genere:
1. La goccia n. 435.554.823.764 ha fatto traboccare il vaso.
2. In una società di barbari egocentrici viziati autoreferenziali ignoranti, tutto conta.
3. Da qualche parte bisogna pur cominciare.
4. L’altra mattina mi son svegliato (oh, bella: ciao) e ho trovato l’invasor. Sul vialetto di casa.
5. L’altra mattina mi son svegliato e avevo voglia di legiferar.
6. Sopporto di buon grado i treni in ritardo, le vecchiette alla guida, il mal di schiena e la fiatella, ma non posso sopportare l’ignoranza e la prevaricazione.
7. Puro esercizio stilistico.
Di false ce n’è una sola. Le altre sono tutte giuste.
Secondo me ci prendi.
😉
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Ho visto ora il link che mi consigli: ottima idea!! 🙂 🙂 🙂
Comunque io non ho il tempo di tenere un diario (guarda la frequenza con cui bloggo…). Ho chiesto aiuto tempo fa ad alcuni amici (Giovanni, Marco, Matteo, Luca: i ragazzi del calcetto). Spero che ci pensino loro.
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http://www.giudiziouniversale.it/recensioni/lassassinio-come-una-delle-belle-arti
« Se solo un uomo indulge all’omicidio, molto presto arriverà a pensare che rubare sia uno scherzo; e dal furto al bere e al non onorare le feste, e da questi alla maleducazione e alla pigrizia, il passo è breve. »
Thomas De Quincey
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Spettacolare la citazione, e tutto il post linkato!
Andatevelo a leggere, tutti quanti. È una magnifica occasione per andare a vedere una cosa bella senza dover prendere la macchina, che poi la lasciate in mezzo ai piedi e a me tocca rigarvela.
(Ah, ho dimenticato una causale: “8. Ho finito le chiavi vecchie da smerigliare senza paura che dopo non funzionino più.”)
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Tu posti poco…io ho proprio smesso…tempo poco e arrivo a casa che alle 21.30 mio marito mi alza le palpebre per vedere se ci sono…quindi ABUSO del tuo bellissimo e dolcissimo blog. Io adoro i pinguini e il freddo. E spero nell’era glaciale, dove gli stronzi prevaricatori che ti hanno fatto GIUSTAMENTE incazzare a morte, si congelino all’istante, sbriciolandosi assieme alle proprie nefandezze…
Sai, ogni tanto mi sovviene la frase seguente:
“Il giorno che piovevano cervelli, tenevi l’ombrello aperto?”
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Io quella frase credo sia un po’ ottimistica. Il giorno che piovevano i cervelli, c’erano in TV la finale del Grande Fratello, del gioco dei pacchi, della Champions, l’ultima puntata di almeno sei serie su adolescenti tormentate, adolescenti con superpoteri, o adolescenti allupati (scegli a piacere), e uno speciale su tutto il meglio di RealTV senza (troppe) pubblicità.
C’era in giro pochissima gente.
E anche quelli che non erano in casa, ma andavano in giro parcheggiando da stronzi, essendo ben chiusi nei loro abitacoli, della Grande Pioggia non hanno approfittato.
Questo spiega parecchie cose.
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A me sembra una buona idea. Propongo 3 emendamenti.
1) prima della vandalizzazione devi ottenere un nullaosta dalla municipale con una App apposita e dichiarare la tua identità. Eviti errori ed abusi e ci guadagni qualcosina (vedi punto3)
2) la vandalizzazione non può rendere l’auto non circolante. Di fatto solo danni sulla carrozzeria. Così, automobilista, puoi scegliere se pagare (il carrozzaio) o girare con un auto che mostra a tutti quanto parcheggi bene.
3) il carrozzaio deve corrispondere un premio fisso da dividere fra i vandalizzatori di quell’auto indipendentemente dall’entità del danno procurato dai singoli.
Si instaurerebbero dinamiche interessanti.
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Il punto 2 è assolutamente fondamentale. Andava inserito nella riforma originale (avendoci pensato…). Perché è vero, mica possiamo rischiare di trovarci il catorcio tra i piedi, eh no.
Il punto 3 è geniale, ma temo che dopo le prime settimane dall’entrata in vigore della riforma si rischierebbe la bancarotta dei carrozzai.
Il punto 1 lo avrei anche inserito nella riforma… all’epoca in cui è stata scritta. Adesso però, dopo due mesi di lockdown con relative autocertificazioni e nullaosta, e con l’app spiona in arrivo, ti dirò, preferirei portare la questione al dibattito in aula. Aula: ci siete? Opinioni?
Comunque il potenziale dei tuoi consigli è assolutamente innegabile. C’è del talento. E quindi a maggior ragione, anche se non te lo avevo ancora detto: benvenut@ su Afterfindus!!!
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Grazie del benvenuto.
Mi permetto di esplicitare meglio il punto 3 perchè mi rendo conto di averlo compattato troppo.
Il carrozzaio paga una percentuale fissa della fattura ad un fondo, mettiamo il 5% e sono tanti soldini! Il carrozzaio non ci rimette perchè la fattura la paga il proprietario dell’auto.
Questo fondo remunera i primi tre vandalizzatori registrati ed autorizzati di quell’auto, 1/3 per uno. I vandalizzatori se sono professionisti hanno il massimo interesse a provocare il maggior danno possibile. Se sono occasionali potrebbero avere qualche rimorso ed agire solo con un piccolo danno simbolico, es una bella rigatura. Diciamo che con il limite di 3 puoi prendere dentro almeno un professionista che con la sua opera gonfierà il PIL di questa nazione. Penso ad un limite di 3 anche perchè se si deve pagare tutti quelli che passando di li danno una martellata il compenso si puo polverizzare. Diciamo che dal terzo in poi sia hanno solo benefici morali.
Ne riparliamo in commissione
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No, aspetta, adesso ho capito. È fantastico, un sistema perfetto, tutto sulle spalle dei trasgressori. Mi piace proprio!
Penso che inseriremo l’emendamento in agenda senza necessità di dibatterlo in aula.
L’importante è comunque incentivare anche gli occasionali: nessuno deve rimanere indietro.
Grazie ijkijk. Anche per oggi abbiamo alzato il PIL del paese senza aver alzato il culo dal divano, senza aver aumentato le emissioni nocive (anzi!), e senza aver fatto ricorso al MES. Direi che ci meritiamo il plauso delle folle – e magari un bel gelatone.
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Acch, sono un rivoluzionario e non lo sapevo. No, no, lo sapevo bene. Se cambi idea sulla rivoluzione io ci sarei solo per i fine settimana.
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Ti terrò presente, senz’altro. Non in estate, se fa bello, però. Rivoluzione va bene, ma senza esagerare.
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