In occasione del temuto “weekend da bollino nero” di fine agosto, la Afterfindus Corporation si sente moralmente in obbligo di diffondere presso i propri affezionati lettori un accorato appello.
Amici vacanzieri,
amici viaggiatori,
amici autotrasportatori,
amici autisti di pullman,
amici conduttori di mezzi di soccorso, di servizio e di pubblica utilità,
amici collaudatori di automezzi,
amici istruttori di scuola guida,
amici ladri di macchine,
insomma amici che in queste settimane di traffico intenso vi troverete a pennellare con i vostri battistrada l’intasatissima ragnatela delle autostrade italiane
RICORDATE
(vi imploriamo)
che quando si è alla guida
la sicurezza – propria e di tutti gli altri viaggiatori – è IN ASSOLUTO il bene più importante.
Sappiamo che magari avete fretta di arrivare, o che siete stanchi, o che c’è un coglione con la Duna che continua a superarvi e poi rallenta.
Sappiamo che siete da ore rattrappiti sul volante, con la schiena incollata al sedile, il laccio del carico che si è sganciato e fa sciaf sciaf sul tetto, il condizionatore che puzza di piscio di gatto e i bambini che giocano ai tre Tenores.
Sappiamo che il vostro passeggero (partner, amico, nonno o assicuratore) ha scelto proprio oggi per tediarvi con lunghe e insopportabili faccende domestiche / sentimentali / sanitarie / condominiali / lavorative / sportive / politiche / finanziarie (barrare al massimo due voci – bastano e avanzano).
Sappiamo anche che avete sotto il culo un mostro da trecento cavalli con pneumatici da Formula 1, o magari una onesta utilitaria tagliandata di fresco, che comunque meriterebbe qualcosa di meglio delle solite, estenuanti, code a singhiozzo.
Sia come sia, amici cari, tenete duro.
Non perdete la calma.
Riflettete, restate lucidi, non deconcentratevi.
Non dimenticate la vostra sicurezza, la scorrevolezza del traffico, il rispetto degli altri, e perché no, delle regole.
E di conseguenza MAI,
per NESSUN motivo,
non vi venga mai in mente di
occupare la corsia destra dell’autostrada.
(Ohé, attenti. Evidentemente non stiamo parlando della corsia di soccorso: quella è ovvio che debba restare libera.
Parliamo della prima corsia, quella che i nostri nonni chiamavano “la corsia lenta”.)
NON occupatela MAI, mi raccomando, lasciatela SEMPRE vuota.
Non lasciatevi fregare.
Come tutti sanno, la corsia di destra è stata messa lì per bellezza, per dare ariosità alle nostre grigie autostrade, e permettere una più chiara visione del paesaggio e delle insegne pubblicitarie.
Non deve essere in alcun modo occupata da veicoli.
E non è solo una questione estetica. Ci sono una mezza dozzina di (ottimi) motivi.
- Innanzitutto, si sa, la corsia destra è un luogo infido e malvagio. E’ lì che per un particolare corollario delle leggi della cinematica si accatastano chiodi, vetri, lamiere arrugginite e tutti quei pericolosissimi detriti che non vedono l’ora di lacerare i vostri innocenti pneumatici.
- In caso di pioggia, poi, è scientificamente provato che l’acqua ristagni sempre nella corsia destra, per cui se non si vola via per acquaplaning si resta inevitabilmente vittime dello sbriciolamento dell’asfalto o di branchi famelici di piranhas autostradali (ci sono, ci sono).
- Nelle buche della corsia destra, si dice, vivono orridi mostri irsuti pieni di aculei e di tenaglie affilate. E dietro alle colonnine dei guard-rail si appostano troll burloni che in situazioni di traffico pesante si divertono a sbucar fuori all’improvviso, danneggiando i veicoli e facendo sbandare i torpedoni.
- Quando si guida sulla corsia destra, basta appisolarsi un attimo e oplà, si finisce giù per il cavalcavia. Nessuna possibilità di rimbalzare sulle altre automobili.
- In svariati frangenti sono stati avvistati dischi volanti che si esercitavano a incenerire veicoli con il raggio della morte, sempre e rigorosamente (sarà un caso) sulla corsia destra.
- Tutti i veicoli che finiscono fuori strada, che ci crediate o no, un istante prima di finire fuori strada si trovavano nella corsia destra. Qualcosa vorrà pur dire.
E poi insomma diciamocelo. Non abbiamo mica sborsato tutti quei soldi per comprare l’automobile per poi aggirarci come vermi nella corsia destra.
Sarebbe come comprare un purosangue lipizzano e portarlo a trottare in una discarica.
Abbiamo tutti una dignità da difendere. Che nella corsia destra ci vada qualcun altro.
E quindi ci rivolgiamo A TE, caro, responsabile, saggio automobilista.
Di qualsiasi tipo tu sia. Tipo A, tipo B o tipo C.
TIPO A: giovane, figo, farcito di testosterone, che solo per un crudele scherzo del destino non sei compagno di squadra di Sebastian Vettel alla Ferrari (e sarebbero stati cavoli, per il crucchino). Oppure non giovane né figo, ma autoconvintoti di essere tale.
Tu, che sgasi come un dio, sterzi come Tomba e manovri il cambio con la perizia con cui Onan manovrava ben altro stecco, sei nato per galoppare in libertà.
Non puoi, non devi lasciarti umiliare dalla trappola odiosa della corsia per mezzeseghe.
Tuo è il mondo, tuo è il destino. Tua è la corsia di sorpasso.
Sempre, in ogni luogo, e ad ogni ora.
Anche se l’autostrada dovesse essere completamente vuota.
Non ti spaventi l’articolo 143 del Codice della Strada – ti spaventi piuttosto la possiblità di essere avvistato da amici e conoscenti mentre transiti per errore nella corsa per le vecchiette e le lumache. Non rischiare una tale vergogna.
Un paraurti il carrozzaio te lo può sempre raddrizzare. La reputazione, no.
TIPO B: automobilista cauto, neopatentato, anziano, ipovedente, immigrato da paese a bassa veicolarità. O magari tutti e cinque insieme.
Tu che fai due chilometri in croce all’anno (e neanche tutti gli anni), tu che al massimo vai a prendere i nipoti a scuola e al sabato allunghi fino alla Coop, tu che non hai mai superato gli ottanta all’ora in vita tua, tu che hai con la quinta marcia la stessa familiarità che hai con gli stati quantici degli elementi transuranici.
Perché rischiare le asperità del ciglio della strada? Perché rischiare cadute massi, mareggiate, attacchi di indiani, o intrusioni di bisonti impazziti?
Sii prudente. Resta in una comoda corsia centrale. In medio stat virtus, dicevano i latini. Mai più a destra, dicevano dopo l’8 settembre.
Ricorda che anche se guidi come una tartaruga con quattro caviglie slogate, se viaggi nella corsia lenta prima o poi troverai qualcuno più lento di te. E allora ti toccherà (omioddio) sorpassare.
E tu non vuoi imbarcarti in una roba pericolosa e stressante come un sorpasso, no?
Resta in mezzo, lascia correre i veloci e arrancare i lenti.
Vivi il tuo viaggio in santa pace.
TIPO C: Autotrasportatore di merci svolazzanti, betonierista, conduttore di frigoriferi esotici, trasportatore eccezionale, chaffeur di scolaresche, Caronte di autosnodati portamaiali, cicognone di auto intonse, rimorchiatore di motoscafi transatlantici, spostatore di megaputrelle, TIRatore di incudini.
Eppure tanti tuoi colleghi si sono applicati, e ce l’hanno fatta. E il loro numero cresce ogni giorno.
Avanti, sii forte: segui il loro esempio. Contribuisci a distruggere quell’odioso cliché razzista per cui il camionista è lento, impacciato, puzza e deve essere
ghettizzato in un’apposita corsia per sfigati.
Liberté, égalité, fraternité: vieni a scorrazzare con noi sulle raffinate praterie centrali.
Verrà un giorno, cari amici, in cui quei fessacchiotti che ci governano la pianteranno di allargare le autostrade aggiungendo nuove corsie… a destra.
Ma che cavolo. Espandetele dall’altra parte, no? Aggiungete altre corsie di sorpasso!
E già che ci siamo fatene tante, non una o due.
Fatecene una a testa, così ognuno potrebbe starsene in pace sulla sua senza problemi di distanze di sicurezza, sorpassi, tagli di strada, inchiodate, tamponamenti, carri attrezzi e tutto il resto. Tutti via, diritti e sereni.
Una corsia a testa: ecco la vera democrazia.
Pensate che meraviglia: splendide autostrade con venti milioni di corsie. Più una per gli sfigati, naturalmente.
Mai più file, mai più ingorghi. Sì, verrebbero un po’ larghini gli svincoli, ma non si può avere tutto.
Per ora, invece, niente. Ci tocca ammassarci tutti quanti come spermatozoi sardinati: assi del volante, esteti della marcia rettilinea, e movimentatori di surgelati.
Tutti sulle stesse corsie, a lottare per ogni metro di asfalto.
Facciamoci coraggio, gente: questo è il truce destino dei pellegrini del bollino nero.
Incolonniamoci pure, ma ricordiamo:
per nessun motivo,
MAI, MAI e poi MAI
sulla corsia di destra.
E se per un caso del destino, per un secondo, vi toccherà mai andarci, ci raccomandiamo:
tuffatevi dentro all’improvviso
e altrettanto all’improvviso saltatene fuori,
senza guardarvi tanto in giro per non dare nell’occhio,
e soprattutto senza mettere la freccia, che è una roba pacchiana, da mammolette, e dà fastidio.
Potreste addirittura provocare crisi di epilessia.
Se continuerete a comportarvi così, cari italiani, aiuterete anche il Paese a preservare intatte le corsie di destra, che potremo quindi tramandare con orgoglio alle prossime generazioni.
E, soprattutto, vi guadagnerete la sempiterna riconoscenza del sottoscritto, che anche questa volta riuscirà a farsi il suo viaggio ai centotrenta facendovi ciao ciao con la manina, unico tra gli unici nella corsia di destra, più solitario di un cammelliere sulla transahariana.
Dicevi che l’Italia s’è desta, Giovanni?
Non certo quella che affolla le patrie autostrade.
E tante grazie a tutti.
Questo andrebbe stampato e dato auto per auto insieme al biglietto al casello, magari qualcuno si rende conto di che va a fare di lì a poco 😀 Il mio fidanzato è autista e non ti dico gli improperi quando guida in autostrada; se lavora non può farlo, per cui si sfoga nel tempo libero, che posso dire… Fatto sta che il motivo è sempre quello: la corsia a destra occupata solo dalle balle di fieno che rotolano o in generale l’uso scellerato delle corsie. Vorrei scrivere che sto scherzando, ma sono serissima 😦 insomma, sarebbe simpatico cambiare argomento di conversazione di tanto in tanto 😀
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Grazie Francesca, se dovessi metterti a distribuire volantini all’ingresso delle autostrade fammelo sapere – altro che post, preparo un volumetto 🙂
Massima solidarietà per il tuo ragazzo, però io non scherzavo mica.
Mi sono stufato dei furbetti all’italiana, di quelli che se ne fregano del mondo e che per far dispetto alla moglie arriverebbero pure a tagliarsi il batacchio.
Io non voglio convincere nessuno. Anzi, voglio sfruttare le nicchie dell'”intelligenza” generale.
…diventerò raccoglitore di batacchi. 🙂
Ciao Francesca!
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Ammetto: anche a me la corsia di destra sta sui maroni. Ma solo per il fatto che, viaggiando mediamente alla velocità di 130 km/h, quando possibile, ed essendo di fatto proibito il sorpasso a destra (proibito e pericoloso, nel caso l’automobilista di tipo B decidesse all’improvviso di occuparla senza segnalare, che è pacchiano), mi troverei proprio i summenzionati tipi B da scavalcare.
E comunque, dato che in politica la mia sinistra si è trasformata in destra, lasciami almeno scegliere in autostrada da che parte stare.
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Lungi da me qualsivoglia intenzione missionaria, ‘stavolta. (Missionaria nel senso di voler far proseliti, non di accoppiamento vis-à-vis,eh).
Sono davvero molto lieto che siate in tanti ad aborrire la corsia di destra. Ammetto che l’autostrada a venti milioni di corsie un pelo mi infastidirebbe, perché casa mia finirebbe in mezzo a uno svincolo. Ma la solitudine nella corsia di destra (che peraltro nei weekend estivi sulla A14 permette un’andatura costante di 130 km/h) rilassa il mio spirito e induce la mente a nobilissime ispirazioni.
Che presto (perché ognuno manda a ramengo il codice come gli pare, come è giusto che sia) diteggerò con attenzione sull’iPad, quando riuiscirò a distogliere gli occhi dal film che gira su quello della mia signora. 🙂
Omaggi, onoratissimo Haldeyde-san!
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non riesco a rispondere ad un certo commento. Non so perché. Riprovo.
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Superare a destra è vietato. Ma procedere ad una velocità costante sulla propria corsia no. Se il protoplasma che occupa la corsia di centro procede a 100 all’ora e tu stai a destra e stai facendo da 40 minuti i 130 fissi, quello NON è un sorpasso a destra. E il codice conferma.
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Esatto. E io sguazzo.
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io pure; ma la fanciulla che usualmente si accompagna alla mia personcina inorridisce e lo stesso fa un mio amico che, tutto sommato, è un cojone pure lui perché inorridisce… mentre lui starebbe al centro. Ci conosciamo dall’asilo ma… la sua risposta alla domanda ovvia è “e a te che cazzo me ne frega se a me mi va di stare li?”.
Non è che ci vediamo tanto spesso eh.
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E dire che non sono mica regole complicate. Ma è anche lì che vedi la differenza tra un popolo e sessanta milioni di estranei.
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Ah, mi ero scordato: il tuo post è davvero esilarante.
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Non è merito mio. E’ tutto il contesto che fa ridere… 😉
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Caro NIARB giusto, anzi giustissimo, in un Mondo perfetto.
Il fatto é che questo sasso colorato, sul quale ci godiamo (si fà per dire) la vita, perfetto non é. Non credo che Lui lo abbia fatto apposta, forse era distratto, forse incazzato o’ molto più probabilmente, gli era andato in fanteria il computer.
« Anche in un Mondo imperfetto si puo’ tenere la destra, dirà qualcuno ». Verissimo, pero’ in Europa, le scelte sono due, almeno di notte.
1- stai in centro e rischi di far imbufalire quello che viene dietro
2- stai a destra e alla prima buca ti seghi : gomma, cerchione ed ammortizzatore, poi porti la nonna al pronto soccorso per farle sputare la dentiera che ha ingoiato.
La soluzione di buon senso sarebbe quella di viaggiare sulla corsia che appare la più sicura, in funzione delle condizioni di circolazione e smettere di supporre che tutti quelli che non fanno quello che ci pare giusto, lo facciano unicamente per farci dispetto.
Magari sono: distratti, in anticipo, hanno il bambino ammalato o’ la segretaria in calore.
Se non ci mettono in pericolo immediato, che cavolo ce ne frega di una frenata o’ di ritardare di 20 secondi il nostro agognato sorpasso ?
Guidare fa parte della vita, é difficile, pericoloso e se in più uno deve pure giocare al giustiziere del selciato, certo che arriva in ufficio incazzato come un pidocchio che ha passato la notte su una palla da biliardo.
Viviamo e lasciamo vivere.
Quello della corsia di centro, ci ha indisposti per alcuni secondi, probabilmente senza volerlo e non lo rivedremo mai più. Alziamo il volume della radio e facciamo un bel sorriso alla giornata che ci aspetta, senza di lui .
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Tanto per cominciare, due appelli: tutti quelli che hanno portato la nonna al pronto soccorso per ingestione accidentale di dentiera, si registrino immediatamente presso questo sito. Tra i primi mille provvederemo a estrarre una mortadella (non dalla nonna di qualcuno, eh, ma a titolo di premio “Fantozzi”).
E poi tutti quelli che vanno a manetta a causa di segretarie in calore, a maggior ragione, gente, fatevi sentire. Ci teniamo davvero tanto a condividere le vostre storie! 🙂
Caro Viman, per una volta col mio post non volevo contribuire a salvare il mondo. Volevo semplicemente continuare ad assicurarmi agggratis una corsia vuota. L’idea dell’autostrada a venti milioni di corsie, mi dice mio babbo geometra, pare sia leggermente al di là delle possibilità del piano regolatore medio.
E poi, finché non commercializzeranno l’automobile di Interceptor (o quella di Grease) con i rostri laterali, dovrò rassegnarmi anch’io a sfogare la mia ira in modi più inoffensivi. Ad esempio continuando ad afferrare il volante come fosse la vena jugulare di Bruno Vespa, mettere a palla il solito “Back in Black” degli ACDC, e per 40 minuti cercare di star dietro ai vocalizzi di Brian Johnson.
I’m comin’ down like a hurricane
My lightning’s flashing across the sky
You’re only young but you’re gonna DRIVE…” 😉
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