Maledette le tastiere intelligenti.
Smart auto-correcting keyboards delle mie balle.
Bieche espressioni della tecnologia più superflua e arrogante.
Rovinatrici di tablet. Foriere di lapsus, figuracce, e doverose esplosioni di nervi.
Errare humanum est, no? Sbagliarsi a pestare un tasto non è un crimine, nè una vergogna.
Nel neolitico della mia infanzia, sfornavo con l’Olivetti Lettera di mia sorella dei fogli che, a furia di bianchetto, pesavano come una pergamena spalmata di stracchino. Ma erano bellissimi.
Pieni di errori, ma errori miei.
Non puzzavano, non infettavano, non esplodevano. Erano semplicissimi errori di battitura.
Perché, dopotutto, se per caso mi scappa una lttera, faccio un’inversoine, mi perdo unospazio o una dopia, non è mica la fine del mondo, no? Mi capite lo stesso.
E invece qualche nerd strafatto di codice ha sentito il bisogno di inventare le tastiere smart.
Queste piatte stronzette saccenti che non fanno neanche “click” ma che si sentono in diritto di sostituire la parola che hai appena digitato con quella che, secondo le loro ottusissime statistiche di utilizzo, è quella che con tutta probabilità avevi effettivamente intenzione di scrivere.
Ma che bello. La fine dell’originalità. Scrittura ridotta a statistica. Lo zenith dell’appiattimento lessicale.
Ehi, svegliona, se sei davvero così astuta, non limitarti alla parolina. Butta giù tutta la frase. Anzi, già che ci sei, fai tutto il report, aggiungi i grafici, poi mandalo al mio capo, e stai lì tu a prenderti il cazziatone. Tu e la tua presunzione di potermi correggere.
Perché questa tirata antitecnologica, vi chiederete?
Il fatto è che l’altro giorno volevo fare il bravo e scrivere qualcosa sulla ricorrenza della settimana, la commemorazione delle vittime delle stragi nazifasciste.
Mi metto lì, tutto ispirato, comincio a battere. Ma mi fermo subito.
Perché sullo schermo dell’aipad, anziché “il giorno della memoria“, appare “il giorno della marmotta”.
Che (avete presente) è quel film (che in effetti si intitola “Ricomincio da capo”) in cui Bill Murray, nel ruolo di un anchorman televisivo, viene spedito in un paesello dimenticato da Dio a realizzare un servizio cretino su un roditore che prevede il tempo.
Per un giornalista in carriera, una giornata decisamente sprecata.
Bill arriva faticosamente a sera, va a letto… e si sveglia il giorno prima.
Stessa musichina alla radio (“I got you babe, I got you…”), stesso alberghetto, stesse facce, stesso reportage ancora da fare.
Bill attraversa la nuova giornata come in un sogno, poi torna a letto, si sveglia e… “I got you babe, I got you…”. Si ricomincia. Daccapo. Un’altra volta, il giorno della marmotta.
E così via, in un numero indefinito di ripetizioni. Ogni volta Bill va a letto, e si sveglia nuovamente in pieno giorno della marmotta.
“I got you babe, I got you…”
Ora, è un film delizioso, niente da dire. Ma ovviamente non c’entra un tubo con una cosa seria come il giorno della memoria.
L’incidente, però, mi ha fatto perdere il filo. E, se non me ne fossi accorto, mi avrebbe anche fatto fare una gaffe niente male. Per cui al diavolo le tastiere smart, ho piantato lì l’articolo e l’ho ripreso soltanto oggi, davanti a una tastiera normale.
Sono quindi un po’ in ritardo sull’argomento, ma ci tenevo a dare anch’io il mio infimo contributo.
Anch’io, ultima ruota dell’ultimo carro, voglio ricordare, e ripetere insieme a voi gli importanti insegnamenti che la tragedia della seconda guerra mondiale ci hanno, purtroppo, lasciato in eredità.
Anch’io voglio stringermi al resto della comunità umana e far miei questi importantissimi ideali universali.
Perché il Giorno della Memoria (oooh, finalmente, si comincia) è un’importante ricorrenza internazionale che serve a farci ricordare, tutti quanti, che MAI PIÙ dovremo permettere che accadano certe cose.
- MAI PIÙ vogliamo assistere a tragedie che lasciano sul campo milioni di vittime innocenti.
- MAI PIÙ vogliamo sentir parlare di razze o culture o civiltà superiori.
- MAI PIÙ vogliamo vedere recinti col filo spinato, con dentro legioni di uomini, donne e bambini (non killer, non soldati, non terroristi, non spie: gente normale) abbruttiti dalla fame, dalle sofferenze, dalla sporcizia, e dalle malattie.
- MAI PIÙ baracche circondate dall’esercito stipate di esseri umani soli e senza diritti, colpevoli solo di pregare un Dio che non è il nostro, di indossare abiti e acconciature diverse dalle nostre, e di seguire tradizioni che non riconosciamo.
- E MAI PIÙ tutto questo proprio qui, nel cuore dell’Europa.
- Quindi MAI PIÙ faremo l’idiozia di dare il nostro consenso a leader invasati, demagoghi e sbraitanti, che con la scusa di crisi economiche o altre presunte emergenze avocano a sè pieni poteri.
- E perciò MAI PIÙ assisteremo silenziosi all’ascesa di movimenti politici che predicano l’odio razziale, l’inferiorità di certe religioni, lo scontro di civiltà, la necessità di preservare l’identità nazionale e difendere i confini della patria.
Mai più, porcaeva. La Storia insegnerà ben qualcosa, no?
Detto questo, metto l’acqua a bollire e accendo la TV.
E lì, in un comodo salottino, attorniato da bellone con le cosce in presentat-arm, c’è un leader politico con gli occhi fuori dalle orbite che dice che non se ne esce dalla crisi economica se non si comincia a fare come dice lui, che è l’uomo forte. La magistratura non può sempre mettersi in mezzo, e non si può ricorrere alle urne in tutti i momenti. Va bene la democrazia, ma però.
Poi la telecamera si sposta su un suo collega, lì accanto, che sta abbaiando basta con questi negri e le loro barchette, qui non c’è posto per loro, rubano, ci portano via il lavoro, molestano le nostre donne. Fermiamoli. Acchiappiamoli. Ributtiamoli da dove arrivano. La solidarietà è bella, ma ha dei limiti.
Poco più in là c’è il direttore di un noto quotidiano che dice poche pippe, certo che siamo tutti uguali, però quelli che credono in Allah alla fine sono solo dei terroristi, un pericolo per la nostra civiltà, e vanno allontanati, controllati, ingabbiati. Se necessario, anche torturati, pur di difendere la nostra democrazia.
Sì perché, come ricorda una scrittrice, va bene la tolleranza, va bene la carità, va bene tutto. Però ci sono culture palesemente superiori, e altre inferiori. E questo è un fatto, non si può star lì a discutere.
Poi prende la parola un famoso opinion-maker che dice: “E le donne? Lo sapete cosa fanno alle donne? Le costringono a portare il velo, quei bastardi. E non le lasciano guidare la macchina, i maledetti.
Ve ne racconterei anche delle altre, se non fosse che ora dobbiamo lasciare la linea a uno speciale sugli stupri in famiglia e sui femminicidi, per cui devo chiudere la trasmissione.”
Prima della sigla però c’è ancora il tempo per un veloce servizio su un’isoletta del Mediterraneo, che ha una curiosa peculiarità.
Su un lato ci sono spiagge bellissime, con sopra uomini bellissimi e donne bellissime che con addosso dei costumi da bagno (piccoli ma bellissimi) prendono una tintarella bellissima nel corso di vacanze complessivamente bellissime.
Sull’altro lato della stessa isoletta (a tre, quattro chilometri di distanza) ci sono delle baracche circondate da militari e carabinieri.
Dentro alle baracche c’è uno strano sandwich: uno strato di profughi (di svariate guerre), uno di stracci, uno di spazzatura, uno di escrementi, uno di topi. Poi un altro strato di profughi, altri stracci, altra spazzatura, altri topi, altri profughi, e via così. Per un totale di parecchi strati.
Di profughi e di spazzatura.
(Non sono prigioni, intendiamoci bene. Nelle prigioni c’è l’acqua corrente, il riscaldamento e la televisione. Le baracche si chiamano “centri di accoglienza”, con la stessa garbata ironia con cui i campi di sterminio recavano l’insegna “il lavoro rende liberi”.)
Allora lo sguardo mi ricade su tutti quei MAI PIÙ, qualche riga più su. Wow, me li ero quasi scordati.
E poi mi guardo le dita.
Ancora ferme sulla mia tastiera intelligente.
E di botto mi rendo conto.
Porca eva. Sta’ a vedere che aveva ragione l’aipad.
Altro che giorno della memoria.
(“I got you babe, I got you…”)
Benvenuti nel giorno della marmotta.
Splendido Niarb, grande affabulatore.
Che dire…
Concordo su tutto.
Certo, qualcuno si accorgerà, prima o poi, che io e te siamo gemelli siamesi seaparati alla nascita, troppo concordanti… 😉
Certo, il giorno della marmotta è molto importante, soprattutto per la marmotta. Ogni 2 febbraio statunitensi e canadesi rompono le scatole a questo simpatico animale per vedere come proseguirà l’inverno. Molte marmotte riescono a sfuggire a questa seccante vicinanza con noi idioti umani, altre no.
Insomma concordo.
Concordo anche sulla tastiera intelligente, preferisco anche io l’A4 stracchinato…Ho migliorato la rottura di scatole del tablet aggiornandolo, perchè oramai aveva preso il vizio non solo di correggere ciò che stavo scrivendo, pensando al posto mio, ma anche di fare le frasi a c.u.l.o….Aggiornandolo adesso si limita a darmi delle scelte, senza dover riscrivere tutto (io scrivevo arbasivo e lui mi metteva abrasivo ma non SOPRA COME ADESSO bensì accanto riuscendo in parole come arbaabrasivo…, poi mi metteva la virgola dopo un orrido spazietto, e non voleva che usassi l’apostrofo, senza contare che per lui il tempo futuro con l’accento non esisteva per tutti i verbi…
Adesso il tablet ha ancora difettucci. Infatti ti scrivo dal PC…il tablet mi incollava le fravi DOVE VOLEVA LUI, di solito in mezzo a una parola…
E il mitico T9?Tu scrivevi EBRAISMO e lui registrava FASCISMO…d’accordo chi cavolo faceva un sms con la parola ebraismo, ma così era veramente letale…
NO. NON RESISTO. Devo rispondere ai tuoi puntini. Spero solo che il mio micio non salti sulla tastiera…
1) dillo ai palestinesi, che ancora vivono in una Stato di tregenda, maltrattati, chiusi in un spazio piccolissimo, nessun diritto, nulla, se non quello di essere vittime di folli. Mandela disse che finchè la situazione palestinese non sarà risolta non si potrà parlare di DEMOCRAZIA sul Pianeta. Quindi siamo lontanissimi…
2) dillo ai nascenti partiti fascinazisti che stanno esplodendo in Europa a causa della crisi. Si cerca sempre un colpevole, e se i morti come colpevoli non vanno bene, allora si scelga tra i vivi deboli. E sono partiti, tipo la Lega, che cercano di prendere voti in queste pseudodemocrazie colpendo la PANCIA (la colite a questo punto…) dei cittadini molto manipolati da 50 anni di bieco consumismo. Solitamente per i cittadini occidentalcentrici, esistono solo loro e i loro diritti, avere la casa, anzi due, sanità che funziona (NOI ABBIAMO IN ITALIA LA TERZA MIGLIORE SANITA’ DEL MONDO, abbiamo una spesa pubblica ridottissima, ma tutti a sparlare del pubblico, anche adesso con il governo del cameriere della Merkel, per cercare di vendere questi servizi collettivi ai privati. Si guadagna di più con un ospedale che con una banca lo sanno benissimo nei “civilissimi” USA), macchina, moda, vacanze. pensioni. Dentro ci sono giuste rivendicazioni, la sanità e le pensioni lo sono, ma messi in mezzo a altre rivendicazioni da popoli ricchi mi innervosiscono. Siamo una sola specie, evoluta in milioni di anni da altre specie, molte scomparse. Il termine RAZZA è SOCIALE non biologico, e l’hanno inventato gli umani per distinguersi e sopraffare gli altri. Noi condividiamo il 98% del nostro DNA con l moscerino della frutta. Quindi attento a quando li spiaccichi perchè girano sulle tue mele. uno potrebbe essere tuo cugino, anzi nostro cugino. 🙂
3) e 4) Qui ti rispondo con aforismi SUGLI ANIMALI, detti da UOMINI GENIALI.
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
– M. K. “Mahatma” Gandhi (1869-1948)
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l’evoluzione verso una dieta vegetariana.
– Albert Einstein
Verrà il tempo in cui l’uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto…
– Leonardo da Vinci
La crudeltà verso gli animali è tirocinio della crudeltà contro gli uomini.
– Publio Ovidio Nasone ( 43 a .c.-17/18 d.c.) – poeta latino
Il problema degli animali non è “Possono ragionare?”, nè “Possono parlare?”, ma “Possono soffrire?”.
– Jeremy Bentham
Il compito più alto di un uomo è sottrarre gli animali alla crudeltà.
– Emile Zola
Le nature sanguinarie nei riguardi degli animali rivelano una naturale inclinazione alla crudeltà.
– Michel de Montaigne
Noi torturiamo gli ANIMALI (che hanno lo stesso nostro diritto di vita su questo Pianeta al carbonio, i quali rendono possibile la BIODIVERSITA’, senza la quale saremmo in un deserto infuocato…ma ci stiamo avvicinando) per mangiare, vestirci, creare oggetti inutili, valorizzare il nostro corpo, vedi tu. Se la sofferenza di un topo, un pollo, un gatto, un cane, non ci tocca a breve nemmeno quella di un bambino povero o di un povero vecchio…e penseremo solo alle nostre case, vacanze, vestiti, e A altre studipe amenità che di solito non ci riempiono di gioia ma riempiono le tasche di altri. Quelli che ci stanno governando. E non sto pensando al governo italiota.
5), 6) e 7). UCRAINA. Guerra vicina, voluta dagli USA circondati dai cagnolini europei, così niente gas. Per fortuna c’è il riscaldamento globale, e inoltre il gas sta perdendo terreno a favore del carbone che se brucia bene (senza nquinare) ok sennò…PUTIN CATTIVONE (adesso anche il NYT fa retromarcia su Putin…per forza avere smaccatamente ragione alla fine servirà a qualcosa…a parte qui in Italia, dove governa il cameriere (mio padre era un eccellente cameriere e parlava perfettamente 5 lingue, ma non gli è mai passato dalla testa di governare l’Italia). Non so se avevi notato come serviva bene il caffè, mentre i VERI LEADER EUROPEI parlavano con Putin e Poroshenko. Lady Pesc? Nooo, lady VATTELAPESC è meglio, altra vittoria del cameriere che ha assunto una velina a un ruolo inadatto e anche inutile.
TELEVISIONE, non ce l’ho, non la guardo, fa male alla salute. Meglio un libro.
LAMPEDUSA. Una vergogna. Per tutti gli occidentali, tutti nessuno escluso.
Da Hitler a Lampedusa e all’Ucraina.
Nessun passo in avanti, e nessuna memoria, perchè lo stiamo vivendo. Infine un piccolo fiotto di polemica sulla ipocrita giornata della memoria. NON SONO MORTI SOLO EBREI.
RIPETO: NON SONO MORTI SOLO EBREI.
MA COMUNISTI, GAY, LESBICHE, MALATI, POVERI, ZINGARI.
E un appunto sulle smanie antirusse (al di là del gas), anche qui memoria cortissima.
Nessuno ha MAI BATTUTO LA RUSSIA (RICORDIAMOCI CHE è ENORME), né Napoleone né Baffettino. Sui 50 milioni di morti della seconda guerra mondiale OLTRE LA META’ ERANO RUSSI.
MA A FESTEGGIARE CONTRO LA VITTORIA SUL NAZISMO han preferito chiamare il neonazista Poroshenko (servo del potente Soros statunitense…sono anni che si vogliono fottere quegli ampi spazi, granaio d’Europa) ma non Putin.
Memoria corta o subdolo tentativo di manipolazione?
UGA (Un Grande Abbraccio)
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Mamma mia che soddisfazione ricevere risposte così. È un po’ come fare un fischio da pecoraro e sentirsi rispondere dalla Filarmonica di Brandeburgo con i primi cinquanta minuti di Atom Hearth Mother tutti di filato.
Dall’1 al 7, meravigliosi microsaggi che sottoscrivo totalmente. Ci avranno anche separati alla nascita, ma così è più difficile acchiapparci con la stessa fava, eh eh eh.
E per dimostrarti il mio trionfo sul novello T9, stasera brinderò all’ebraismo arbasivo, e alla marmotta che purtroppo (mi spiace per il WWF) sotto alla panca crepa.
…Che poi chi avrà mai messo una marmotta sotto alla panca? Con tutta probabilità degli stupidissimi fascisti abrasivi. 😉
Grazie del contributo dear, qui sei sempre la benvenuta!
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Il solito scritto stupendo. Non so più come manifestare la mia ammirazione per come scrivi, se non comprando un dizionario dei sinonimi, che mi aiuti a complimentarmi senza scadere nella ripetitività lessicale.
Sai come la penso.
Conosci il mio disagio, quando si parla di giorni della Memoria, perché, come scrive Dani, si vuole avere una memoria del tutto selettiva, dedicata solo ai perseguitati ebrei e non a tutti gli altri, di ieri e di oggi.
Quindi il mio personale “Mai più shoah” sarebbe una pallida ripetizione, stanca, trita, un riflesso incondizionato, un obbligo. Un giorno della Marmotta, appunto. Quasi un chiedere scusa per qualcosa di cui non si è responsabili personalmente. Come quando la mamma ti sgrida perché ha le sue paturnie e tu le chiedi “perché mi sgridi?” e lei ti risponde “lo sai benissimo!”. Ecco, noi “lo sappiamo benissimo” perché dobbiamo dolerci per l’olocausto, ma fare spallucce quando è Israele che perseguita dei poveri contadini, togliendo loro l’acqua e spianando loro le case coi bulldozer e con qualche pretesto.
Comunque, se ti conosco bene, volevo rassicurare Dani sul fatto che i tuoi MAI PIU’ sono in buona parte ironici, necessari prodromi degli ultimi ultimi due MAI PIU’, quelli che dovrebbero davvero farci sentire più più a disagio perché attuali.
Comunque mi fermo qui. La mia soglia di attenzione è come quella dei bambini: due, tre minuti al massimo, poi devono tornare a scavare nel loro pannolino.
Un abbraccio
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Tu mi fai arrossire i guanciotti, guapo, che poi mi scambiano per Heidi olalalaidi lalalaidi lala.
Comunque, sai, io più che scrivere scarico, emetto, estrofletto, espettoro.
Infatti, per esempio, ora che me lo fai notare, non saprei dire se lo scopo delle righe là sopra fosse mettere in fila i vari “mai più” oppure buttare un po’ in caciara questa rottura di palle del senso di colpa collettivo.
Ma no, la verità è che quello che mi fa rototraslare i planetoidi è la solita intelligenza sinusoidale di quegli zombie dei nostri simili. Oggi memoria da elefante, domani da pesce rosso. Oggi paladino, domani umarel. Oggi mi commuovo, domani me ne fotto.
E allora cosa fai? O fai il diavolo a quattro e spacchi tutto, o li prendi a sberle uno a uno…
O magari invece fai come dici tu.
Scavi nei pannolini.
Have a nice dive.
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Il Giorno della Memoria
Il giorno della marmotta
La notte della marmitta
Sai che amo gingillarmi con i lemmi
che tiro fili come fanno i gatti
incuranti che siano di poltrona gigi sedici
o cencio mocio per i pavimenti
per artigli retrattili allenarmi
non so resistere ai suoni tentatori
ai sensi trapezisti doppi e multipli
all’idiozia che dagli idiomi sgocciola
ma innaffia flora desertica mai vista
io le conosco le marmotte diurne
che fischiano come locomotive arcaiche
che sfuggono dalle rapaci grinfie
che trasmutano grasso in sogni
accontentandosi di erbe e tane
così che marmitta mi richiama
mondi militari e motoristici
metalli rari catalitici e sbobbe dozzinali
il tutto intertessuto a quello stato
di Morfeo regno soggetto e oscuro
e se mi fermo un attimo e considero
che un malinteso da una fototavoletta è nato
una ricerca del giorno a memoria dedicato
un nesso a un film comico ha prodotto
non temo d’essere un roditore matto
che scava e rosicchia per darsi poi letargo
ma se potesse fischiettando raccontare
quello che per la mente sua gli passa
qualsiasi passante verrebbe catturato.
Marco Sclarandis
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Oooh! Con un Vate del genere posso permettermi qualsiasi lepidezza, e qualsiasi (blasfemo) accostamento!
Non so se incidermi gli splendidi versi “un malinteso da una fototavoletta è nato / una ricerca del giorno a memoria dedicato / un nesso a un film comico ha prodotto” sul tavolino del seggiolone, se farmici una maglietta, o se tatuarmeli addosso. 😉
Una sola precisazione: “ma se potesse fischiettando raccontare / quello che per la mente sua gli passa / qualsiasi passante verrebbe catturato” – l’ultimo verso andrebbe corretto in “qualsiasi passante verrebbe A CATTURARLO”!
Grazie infinite Magister!!!
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Siamo rotti, corrotti, corretti a qualsiasi esperienza.
Quasi.
Marco Sclarandis
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