Roma (Caput Mundi), 30 marzo 2013. Al termine di un’ennesima giornata di concitazione, per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sembra finalmente arrivato il tanto atteso giorno della risoluzione della crisi di governo.
Ad oltre un mese di distanza dall’imbarazzante verdetto elettorale che ha visto il Paese spaccarsi in tre tronconi perfettamente equivalenti quanto a consistenza numerica e a insofferenza verso gli altri due, la situazione che si era venuta a creare rifletteva quella condizione di stallo perpetuo che il politologo ed economista romano R. Zero prefigurò già molti anni fa nel famoso saggio “Il triangolo, no“.
Il capo dello Stato, quindi, dopo aver ricevuto per l’ultima volta le delegazioni delle tre compagini, ed aver constatato ancora una volta la perfetta simmetria del loro reciproca antipatia, ha cortesemente invitato le suddette delegazioni ad andare all’inferno ed ha attivato il tanto atteso “piano B”.
La soluzione individuata da Napolitano, l’unica peraltro possibile, è incentrata sulla nomina alla Presidenza del Consiglio di una personalità con le seguenti caratteristiche:
1. Essere gradita a tutte e tre le coalizioni (o perlomeno, non essere criticabile da nessuno dei leader usciti vincitori delle elezioni, pena la perdita immediata di consensi).
2. Poter contare su un supporto popolare pressoché unanime.
3. Poter contare sulla simpatia indiscriminata di tutti i mezzi di comunicazione, sia le televisioni che la carta stampata.
4. Avere un profilo personale irreprensibile, per evitare ulteriori inasprimenti delle dispute mignottocratiche così in auge negli ultimi vent’anni.
5. Essere esperto di calcio.
6. Avere un nome facile da pronunciare.
7. Avere una già comprovata esperienza di regimi corrotti e di crisi economiche all’ultimo stadio.
Questi stringentissimi ma indispensabili “sette punti”, ha correttamente concluso il capo dello Stato, mettono sul radar dell’eleggibilità uno e un solo uomo.
Naturalmente, parliamo del vescovo di Roma, nonché Papa di Santa Romana Chiesa Jorge Mario Bergoglio, in arte Francesco.
Papa Francesco ha risposto all’appello recandosi immediatamente al Quirinale nel suo caratteristico stile informale: non in auto blu ma in bicicletta, alzandosi oltretutto dal sellino solo nei tratti più ripidi del Colle, e recando un uovo di cioccolata in omaggio all’anziano statista.
Una volta al cospetto di Napolitano, fonti interne al Palazzo dicono che il Sommo Pontefice abbia risposto alla proposta presidenziale con la proverbiale umiltà, con un semplice “Poffarre!” seguito a breve dalla formula evangelica “Non sum dignum.”
Allo sguardo atterrito di Napolitano, che a quel punto aveva esaurito le idee, papa Francesco ha poi sorriso dicendo che scherzava, e ha suggellato l’accettazione dell’incarico scambiando un cinque con il Presidente.
Grande entusiasmo in tutto il Paese, sui mercati e nelle parrocchie. Lo spread è immediatamente precipitato a valori entomologici (visibili cioè solo dagli insetti), il che è particolarmente significativo anche in virtù del fatto che oggi le banche sono chiuse. Miracoli della Pasqua.
Avere un pontefice al timone del Paese permetterà all’Italia di presentarsi ai consessi internazionali con un’aura di autorevolezza e rispettabilità che non ci sognavamo più da oltre vent’anni. E, oltretutto, tecnicamente parlando non si tratterebbe nemmeno di una soluzione mai sperimentata.
Nei lunghi secoli infatti in cui lo Stato Pontificio ha condiviso i suoi confini con quelli dell’attuale Repubblica Italiana, siamo stati temuti e rispettati da tutti i regni e i potentati del mondo.
L’unica perplessità a questa soluzione è stata timidamente avanzata dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, memore del fatto che, ai bei tempi andati, lo Stato Pontificio agli imperi germanici ha sempre fatto uno spread così.
Ma anche i dubbi tedeschi si dissolveranno al sole della nuova Italia.
Già da martedì verranno avviate le procedure di trasferimento della restante liquidità italiana dalle fragili banche nazionali ai sicuri forzieri dello IOR, e avranno il via i lavori di potenziamento dei ripetitori di Radio Maria. Per quanto riguarda l’IMU, inutile affrettare le cose – meglio aspettare la prossima Quaresima.
E così, in attesa della cerimonia ufficiale in Parlamento e delle nomine dei nuovi cardi… dei nuovi ministri, rivolgiamo uno sguardo grato al Presidente Emerito nell’Alto dei Cieli (quod est inferius, est sicut quod est superius, e così in cielo come in terra) e non smettiamo di ringraziarLo per averci concesso l’usufrutto del Suo ispirato pastore.
Al termine delle celebrazioni della Santa Pasqua il neo-premier potrà infine convocare un veloce conclave per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica, l’altra carica dello Stato di cui la Costituzione richiede l’avvicendamento.
Ai box si stanno già scaldando i favoritissimi Scola, Bagnasco e Bertone ma, data l’eccezionale novità rappresentata dal nuovo Presidente del Consiglio, siamo propensi a credere che il pimpantissimo Jorge ci farà la grazia di assumersi ad interim anche questo incarico.
Ed essendo vacanti anche gli scranni di Ministro degli Esteri e Capo della Polizia, chi lo sa, possiamo solo sperare in un Suo gesto di generosità.
E, naturalmente, sempre sia lodato.
Prima!!!!!
Mi piace, come mi piace il blog di afterfindus dove posso rovesciare improperi e lui, Niarb l’elegantone, sebbene con un sussulto di ribrezzo dal doversi incrociare con tanta rozzezza (la mia), mi lascia spazio e tempo liberi.
Ma Francesco gioca già per un’altra squadra, lui è come Conte, non cambia squadra. E diffidente come sono, ancora non mi fido di un furbacchione come Franz molto wojtilizzato, anzi di più…
Altri nomi NIARB????
1) PAPERINO (è un incazzoso ma è buono e fedele e ha anche PAPERINIK pe i casi estremi)
2) RENATO ZERO. Un uomo di cultura e saggezza profonda, e molto simpatico.
3) EDOARDO BENNATO, architetto e uomo di grande cultura. Ne ha indovinate così tante nei suoi ellepì degli anni settanta che potrebbe andare benone. (quali ha indovinato? quella del picco del petrolio, quella del grillo parlante…vedi tu)
…
Daniela
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Niarb l’elegantone permette qualsiasi cosa, purché non gli si imponga di tirarsi fuori le dita dal naso. 😉
Interessanti le tue ipotesi ma:
1. Paperino è notoriamente di sinistra. La destra gli opporrebbe immediatamente Topolino. E poi, dài, è povero in canna e tremendamente sfigato! Gastone, semmai…
2. Renato Zero è un mio idolo, ma metti che gli venga voglia di sposarsi. Trac, cadremmo nuovamente in una crisi di governo da paura.
3. Non so come hai fatto a indovinare (leggerai mica nel pensiero, tu?) ma Edoardo Bennato è il mio personalissimo numero uno della musica italiana di tutti i tempi. E già tanti anni fa “gli impresari di partito gli hanno fatto un altro invito, gli hanno detto che finisce male”. E con delle premesse così…
Mmmm, mi sa che se Francesco si stufa occorreranno altre idee…
Io comunque continuo ad accumulare ipotesi nel Sondaggione. Giusto per essere pronto.
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@ Daniela: io Niarb lo conosco da circa 32 anni e ti posso assicurare che in fatto di eleganza non ha nulla da invidiare al nostro amico Shrek. Comunque volevo precisare che in piena crisi economica e sociale, con manifestazioni anti-giudici in piazza e sit-in in di solidarietà verso poliziotti torturatori ed assassini, un premier argentino mi metterebbe i brividi…Non so … remember Videla?
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Scusa se mi intrometto, Fiona, ma l’argentinità del premier è proprio il mio settimo punto a favore.
Uno che ha già visto cosa succede quando i bancomat si mangiano le tesserine e non le restituiscono ma ruttano, può farci comodo.
Uno che ha già avuto che fare con dei fascisti decerebrati, è un asset mica da ridere.
Senza contare che magari conosce Belen…
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Haldeyde…MA IO ADORO SHREK…quella è classe eleganza e distinzione…
Come pensi che accetterebbero una tipaccia grezzona e volgare come me in posti fighi dove tutte le signore hanno lo stesso taglio di capellli, sono alte uguali sui 170 cm ma poi con il tacco dodici diventano 182, truccatone, gioiellone, profumone (quel “mone” che consegue è da farci un pensierino), stessi jeans, stessa magliettina con l’ombelichino fuori, unghie super, sinanco nei piedi, borsetta trendy messa ì sul braccino esile…non dicono mai volgarità, tutte finette, mentre io DICO QUELLO CHE PENSO CON TANTO DI MOTIVAZIONI DURE E ACIDONZOLE??
CONCORSO SUL PREMIER ARGENTINO……Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr
🙂
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…invece del nome del possibile premier, papa Francesco o altri, ecco una lista di dieci saggi! Gulp! Me ne piacesse uno! Forse Onida. (Nel Sondaggione avevo votato Gustavo Zagrebelsky). Da notare che nella lista non c’è nemmeno una donna.
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Cara Elisabetta, come disse De Gaulle agli studenti francesi nel 1969, “La ricreazione è finita”.
Tra i dieci saggi non ci sono donne, non ci sono giovani: ci sono solo professionisti dell’Ancièn Régime, con solidi lacci e lacciuoli che li legano alle banche e ad alcuni degli scandali più pirotecnici del recente ventennio.
Adesso sì che possiamo tirare un sospiro di sollievo. Finalmente siamo su un terreno noto.
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Da collegare con l’altro tuo commento sul post di Bono 🙂
Hai tristemente ragione, io nemmeno mi ero posta il problema della mancanza di donne sagge 🙂
Quando poi ho visto tra i saggi il nome di Gaetano Quagliariello mi è venuto da vomitare al ricordo della CAZZATA che disse alla morte di Eluana Englaro
http://www1.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200902articoli/40838girata.asp
Beppino Englaro fece una battaglia di libertà e il coglione lo chiamò ASSASSINO …
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Carissima Dani, sono lieto che tu abbia colto il mio ardito tentativo di fare un commento double-face…
Per quanto riguarda la geniale trovata dei dieci saggi, non si può far altro che riconoscervi l’avverarsi della profezia di Paolo Conte:
“Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti“
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